giovedì 23 giugno 2011

Glossario

Ho pubblicizzato questo blog presso alcuni forum e persone che non conoscono l'argomento alta fedeltà.
Prima ho parlato di SACD (Super Audio CD) e l'acronimo mi è stato segnalato come incomprensibile, a ragione, da un visitatore.

Vogliamo cominciare l'irto percorso di compilare un glossario?
Non posso farcela da solo, se mi aiuterete ve ne sarò grato.

Comincio proprio con SACD, allora.
Mi scuso coi più tecnici per l'estrema semplicità con la quale cercherò di esporre le cose ma dobbiamo spiegare le cose a chi non conosce i fondamenti, quindi bisogna cercare di essere chiari.

Il Super Audio CD è un formato digitale con una risoluzione superiore rispetto al comune CD.

Il suono nasce ed è ripreso dai microfoni in formato analogico. Da quando siamo nell'era del digitale, viene poi campionato e ridotto ad una serie di bit, proprio come nei computer.
Il campionamento consiste nel trasformare un segnale continuo (il suono) in uno discreto (la sua rappresentazione numerica).

Possiamo effettuare il campionamento a varie "velocità" e con diversa profondità in bit.

Quando è stato stabilito lo standard "Red Book" per il CD, Sony e Philips, i creatori, hanno deciso di campionare i segnali a 16 bit/44.1 kHz.

Contrariamente a quanto si disse allora, chi ci sentiva bene si accorse che c'era qualcosa che non andava e che la musica campionata con quella qualità e la perfettibile realizzazione dei convertitori (quelli che trasformano il suono da analogico a digitale e viceversa) dell'epoca, creavano dei problemi. La musica suonava poco naturale ed il suono analogico, provenisse da vinile o, meglio ancora, da nastro di alta qualità, era migliore.

Con l'aumentare della velocità dei processori, qualcuno ha capito che forse poteva essere una buona idea "affettare" in parti più sottili l'onda sonora. Ecco quindi che i segnali musicali sono stati convertiti a frequenze superiori e con profondità di bit maggiori.

Due sono le tecniche di conversione analogico/digitale: PCM e DSD.
Non approfondiremo, per non complicarci troppo la vita.

Sappiate che ora il PCM arriva a valori di 24 bit/192 kHz senza nessuna difficicoltà, mentre il DSD, in virtù di una diversa tecnologia, viene misurato diversamente.

Una decina di anni fa, l'industria discografica ha lanciato due sistemi digitali, tra loro in conflitto: il DVD Audio, che lavora in PCM, ed il SACD, che lavora in DSD.

Il DVD Audio è morto prematuramente, il SACD resiste stoicamente coi suoi circa 7000 titoli finora pubblicati ma nessuno dei due sistemi ha avuto successo.
I motivi sono molteplici e non li analizzeremo qui.

In soldoni: la qualità dell'ascolto migliora molto con entrambi i sistemi, che peraltro necessitano di un lettore digitale in grado di decodificarli.

Continuerà, sulla base delle vostre future segnalazioni.

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