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martedì 4 giugno 2013

Solo ... tra sessantamila! 3 giugno 2013, Bruce Springsteen a Milano

Solo. Mi sono sentito solo. Eppure eravamo in sessantamila. Ma forse ho voluto sentirmi solo.

Capita spesso, quando si vivono sensazioni importanti, di sentirsi soli anche se intorno a noi c’è il mondo intero. E ieri sera, a San Siro, al concerto del “Boss”, al secolo Bruce Springsteen, solo mi sono sentito davvero.

Solo perché davanti a chi ti sa regalare tre ore e mezzo di spettacolo di tale qualità, non vedi più chi ti sta intorno. 

Solo perché da ex musico, quando vedo altri che suonano e a quei livelli, tendo ad aguzzare tutti i sensi per godere appieno dello spettacolo, al punto di non capire più chi c’è e chi non c’è al mio fianco. 

Solo perché le emozioni profonde non le so manifestare e già l’applauso mi sembra troppo, mentre gli altri applaudono, cantano, ballano.

Ma è difficile spiegare a parole cosa si provi durante un concerto come quello di ieri sera. Molto difficile. Ad ogni concerto, sia di musica moderna, sia di musica dei tempi passati, mi si rinnovano mille ricordi; la preparazione, le cosiddette prove; a volte estenuanti. I momenti prima di esibirsi, con le classiche verifiche del caso, del tipo “dunque, ho tutto con me? Le partiture? Un fazzoletto? Gli occhiali?” e poi l’emozione dell’uscita davanti al pubblico, quando il battito cardiaco ti accelera al punto tale da farti mancare il fiato. Poi bastano tre note e ci si calma e si va avanti sino alla fine del programma.

Solo che nei programmi di musica classica il pubblico non partecipa, se non emotivamente, ma resta muto e silenzioso sino alla fine. 

Ieri sera il Boss ha trascinato la folla; e più la folla si faceva trascinare, più lui affondava il piede sull’acceleratore. 

Tre ore e mezza volate in un attimo. 

Dopo una prima parte, con brani tratti da sue opere più recenti, il Boss ha ricordato che la sua prima volta a Milano fu nel 1985, per “Born In The USA”; e lì è partito l’annuncio “ora vi suoniamo tutti i brani di quel disco”. 

L’esplosione del pubblico è stata incredibile; un boato che è riuscito a scuotere anche me, che pure sono generalmente piuttosto tetragono ad ogni manifestazione pubblica di entusiasmo. 

Trascinatore il Boss, con un gruppo di trascinatori che pure si divertono; la E-Street Band. Ma li comprendo; non esiste nulla di più energizzante del vedere un pubblico che ti risponde, che canta intere strofe al tuo posto, che conosce a memoria tutte le tue canzoni, che apprezza quel che fai. E il Boss questo lo sa benissimo.

Una promessa. Caro Bruce, quando torni in Italia (visto che ti piace tanto, come hai detto ieri sera) sarò tra i primi a comprare il biglietto. D’altro canto, tu m’insegni,  non si vive di solo Bach!

Domenico


sabato 4 agosto 2012

LES CORNETS NOIRS e il tardo rinascimento ieri, a Milano


Nel ciclo di concerti Milano ArteMusica, ieri sera era previsto il concerto del gruppo svizzero Ensemble Les Cornets Noirs. In programma musiche del tardo rinascimento e del primo barocco raggruppate in un concerto a nome Echo e Risposta.

Il gruppo è composto da due cornetti, una dulciana, un trombone, due violini e due organi. La chiesa di Santa Maria della Passione, in Milano, si presta benissimo a questi repertori posto che ha due cori, ovvero due organi contrapposti che nascono proprio per quei concerti detti "a due cori" ove i due strumenti giocano tra loro, "rispondendosi".

L'Ensemble Les Cornets Noirs era quindi diviso in due gruppi, uno alla destra e uno alla sinistra dell'altare e il gioco era proprio quello di proporre le frasi musicali a turno, prima il gruppo a destra e poi quello di sinistra,  con l'aggiunta dell'eco, ovvero dello strumento che risponde che suona piano e spostato all'indietro, così da far apparire il suono come proveniente da lontano.

Il programma comprendeva parecchi autori: Becker, Trofeoz, da Viadana, Re, Marini, Scheidt, Castello, Corradini, Gussago, Rossi e Staden.

Il cuore del concerto era ovviamente il suono del Cornetto, strumento antico popolarissimo fino a tutto il barrocco e poi caduto in disuso; un legno dal suono mordibo eppure potente, agile ma anche suadente e ieri ce n'erano ben due, suonati entrambi benissimo, senza quei problemi che caratterizzavano i primi tentativi d'uso di quello strumento da parte dei primi gruppi specializzati, o filologici, come accadde ad un concerto dell'Early Music Consort diretto dal troppo prematuramente scomparto David Munrow; in quel caso i suoni frono poco piacevoli con anche parecchie stonature, stonature che ieri sono state completamente assenti.

Com'è stato il concerto? Bellissimo. Prima di tutto gli strumentisti parevano i primi a divertirsi. Mai visto tanto sorriso da parte di strumentisti evidentemente consci della propria bravura e felici di suonare quella musica tanto affascinante.

Loro sono bravissimi, si muovono molto e con gesti ampi per "darsi il tempo" tenendo conto della grande distanza fisica che c'è tra un coro e l'altro, ma malgrado questi movimenti ampi non c'è mai stato nessuno scoordinamento ed anzi tutto è filato liscio per tutta l'ora e venti della durata del concerto. La musica è da ingordigia; bellissimi i brani, belle le "invenzioni" dei compositori, splendido l'impasto timbrico.

Il concerto di ieri è  contenuto in un SACD con lo stesso titolo del concerto, proposto dall'etichetta Audite che in parte ripropone quanto ascoltato ieri, fatto salvo che una chiesa resta una chiesa e un impianto hi-fi in una casa resta un impianto hi-fi in una casa: a casa resta la bellezza, ma manca un po' di emozione.

Ovviamente il costo era il solito di 10 €; spesi benissimo anche in questo caso.

Entusiasmo del pubblico e bis, con anche la discesa avanti al pubblico del gruppo per un sentito ringraziamento reciproco.


Un  saluto
Domenico


mercoledì 1 agosto 2012

Il Flauto barocco a Milano; Ensemble Estro Cromatico

Ieri sera, nella chiesa di San Bernardino alle Monache, in Milano, si è tenuto il concerto del gruppo strumentale dell'Ensemble Estro Cromatico.

In programma sonate in trio e musiche per flauto e b.c. di Arcangelo Corelli, G.F. Haendel, G.P. Telemann e di Francesco Maria Veracini, oltre alla toccata, eseguita al clavicembalo solo, BWV 916 di Johann Sebastian Bach.

Che dire? Che siano bravi è poco. Non un attacco fuori tempo, un gioco d'insieme di grande livello, a volte spettacolari i tempi tenuti, tempi che apparentemente sembravano avvantaggiare il bravo flautista, ma che in realtà, ad orecchie più attente, rendevano evidente il lavoro d'insieme proprio nel basso continuo, con la violoncellista sempre perfettamente in tempo e chiarissima nel fraseggio; non che il cembalista fosse da meno.

Molto elegante l'esecuzione della toccata tripartita di Bach: gusto per la scelta dei pur minimi "rubato" e una diteggiatura chiarissima che ha reso ancor più evidente l'inventiva bachiana.

Riconfermo, se mai ce ne fosse bisogno (e la chiesa stipata di ieri sera lo dimostra) che i concerti di Milano ArteMusica sono veramente degni della massima attenzione, ancor più considerando i 10 € necessari per accedervi.

Chiusura con applausi fragorosi per un gruppo giovanile ma ormai maturo, con anche la concessione entusiastica - da parte del gruppo, forse sorpreso da tanto (giustificato) calore - di due bis.

Grande musica, con un grande gruppo.

E venerdì si ripete con musiche per cornetto, con il gruppo Les Cornets Noirs in Santa Maria della Passione ove probabilmente i due cornetti sfrutteranno i due cori già presenti per interloquire tra loro e rendere ancora più spettacolare la resa di questo particolare strumento.

Un cordiale saluto
Domenico

sabato 21 luglio 2012

20.7.2012. De Machaut e Hilliard a Milano

Ieri sera, nella basilica di San Simpliciano, l'Hilliard Ensemble ha tenuto un concerto con in programma la Messe de Notre Dame di Guillaume de Machaut, frate francese nato nel 1300. La Messe de Notre Dame è nota per esser stata la prima messa integralmente attribuibile ad un singolo e certo compositore, oltre ad essere stata la prima integralmente a tre voci (per le quattro voci si sarebbe dovuto attendere Guillaume Dufay, qualche tempo addietro).

Pensavo ci trovassimo in una ventina di persone; in realtà San Simpliciano, chiesa piuttosto ampia, era piena. Avanzavano forse una decina di sedie verso il fondo. Il pubblico è stato in silenzio ed attento per la durata del concerto (circa un'ora e tre quarti), malgrado il repertorio, affascinante certamente, non fosse dei più facili.

La messa è stata inframmezzata da responsori di autori anonimi, probabilmente tratti dai canti processionali di Santiago de Compostela.

Quel è certo è che l'Hilliard Ensemble ha dimostrato di essere sia vocalmente, che nel gioco d'insieme, ai massimi vertici odierni. Non un attacco errato, intonazione perfetta, voci sufficientemente potenti da poter essere ascoltate senza sforzo alcuno in ogni angolo della chiesa, anche il più remoto e soprattutto una dizione chiara (con qualche concessione a quello che io chiamo il latino tedesco, ovvero il benedicimus che diventa benedizimus). Forse stilisticamente avrei gradito qualche mordente in più sulle note acute, in omaggio all'arte araba che ai tempi aveva una sua forte influenza sulla cultura musicale continentale. Ma francamente, come si suol dire, "grasso che cola".

Alla fine del concerto, quale bis e forta della sua collaborazione ormai lunga con il compositore lettone Arvo Part, l'Hilliard ci ha regalato un'anteprima di una composizione del buon Part, dimostrando, semmai ce ne fosse bisogno, che loro "sanno" come si affronta il repertorio moderno: perfetti nell'intonazione delle dissonanze tipiche del Part vocale, perfetti nei pianissimo, perfetti nei forte. La standing ovation finale ha dimostrato che il pubblico ha gradito.

Un grande concerto, con un repertorio poco frequentato, con un gruppo di rinomanza mondiale e il tutto per 10,00 €. La stagione di concerti Milano ArteMusica regala momenti di grande bellezza, il tutto a prezzi assolutamente sopportabili. 

Qui una foto dell'Hilliard fatta ieri sera, a fine concerto, con un "infltrato" (a dire il vero sono due, che ci sono anch'io, ma ero vestito di nero, come si conviene ad un ex cantante e sono un po' mascherato nel gruppo).

A presto
Domenico



lunedì 16 luglio 2012

20.7.2012 - Guillaume de Machaut a Milano

Nell'ambito della stagione concertistica Milano Artemusica, il 20 luglio 2012, ad ore 20,30, nella Basilica di San Simpliciano (C.so Garibaldi), l'Hilliard Ensemble eseguirà la Messe de Notre Dame di Guillaume de Machaut, compositore francese del XIV secolo.
Il programma non è di quelli più popolari ed eseguiti; val la pena di pensarci.
I biglietti, del costo di 10,00 €, si acquistano o presso la Segreteria della Parrocchia di Santa Maria della Passione, in via Conservatorio (da lunedì a venerdì, dalle 9,30 alle 11,30), oppure da 40 minuti prima dell'inizio del concerto.
Questo il sito della stagione: http://www.lacappellamusicale.com/mam2012.htm
Buona giornata
Domenico

mercoledì 2 maggio 2012

concertone del primo maggio

Ma non solo. Parliamo del concertone del Primo Maggio a Roma? Alcune domande: perche'si ostinano ad affidare la conduzione a chi di musica ne mastica poca? Invece di chiamare i soliti attori ultimo grido, si potrebbero dividere le conduzioni tra i tanti e validissimi speaker radiofonici delle emittenti pubbliche e private che di musica ne capiscono, o almeno danno l'impressione di. Perche'il rock indipendente internazionale viene ignorato? Vabbene che organizzano i sindacati, e che si dà spazio agli italiani, ma ci sono decine di band internazionali che verrebbero pure gratis, dato l'enorme pubblico presente. Perche' chi ha cantato delle cover storiche non ha neanche sentito il dovere di imparare i testi a memoria? Chi sale su un palco e guarda il monitor per il testo di "like a rolling stone" non da'impressione di professionalita' e amore per il rock. Non solo dicevo: ho ascoltato in questi giorni il nuovo cd degli Afterhours, intitolato "padania". A parte la provocazione del titolo, è un disco deludente, brutto, senza motivo, senza nè capo nè coda, che fa venire voglia di prendere il cd e buttarlo dal finestrino. Il rock italiano mi pare in cattive acque.

domenica 15 gennaio 2012

Segnalazione concerti, domani a Milano

Domani sera, in Palazzina Liberty, Largo Marinai d'Italia, ore 20,30, al costo di 10,00 €, il primo concerto della stagione di Milanoclassica.

Il programma:
GEORG PHILIPP TELEMANN (1681-1767): Concerto in la minore per flauto diritto, viola da gamba, archi e b.c,
JAN-FÉRY REBEL (1666-1747) : Les éléments, ballet
JOHANN GOTTLIEB GRAUN (1702-1771):
Concerto in la minore per viola da gamba e orchestra
ANTONIO VIVALDI (1678-1741):
Concerto in la maggiore per violino, violoncello all'inglese e orchestra RV 546

I musici:
Lorenzo Cavasanti (flauto diritto)
Vittorio Ghielmi (viola da gamba e direzione)
Orchestra da camera Milano Classica

Un saluto a tutti
Domenico

martedì 27 dicembre 2011

Per gli amanti della classica: Milanoclassica

Negli anni 90, dalle ceneri della dissolta orchestra dell'Angelicum, nacque l'orchestra Milano Classica alla quale l'allora assessore allo spettacolo Philippe Daverio concesse l'uso della Palazzina Liberty di Largo Marinai d'Italia come sede fissa.

Da allora le stagioni si sono susseguite. L'orchestra ha ora un direttore stabile che è il M° Massimiliano Caldi e tanti artitisti di fama sono stati invitati a suonare o dirigere. Tra questi Ottavio Dantone, che fu proprio continuista dell'orchestra dell'Angelicum; Sigiswaldd Kuijken; i Ghielmi; il Giardino Armonico; Cassone con l'amico Frigé; Kenneth Gilbert; Diego Fasolis, oggi acclamato interprete del barocco italiano - e a ragione, come mi ha confermato un concerto d'agosto qui a Milano; il M° Gini e altri.

Anche quest'anno, pur se con un numero minore di concerti dovuto alla carenza di sovvenzioni (ma anche per l'incrementata attività didattiva alla quale l'orchestra Milano Classica è dedita da tempo), è stata presentata la stagione 2012.

Visto il costo di 10 € a biglietto, val la pena di farci un pensierino.

Qui il programma:
http://www.milanoclassica.it/concerti/?lang=it

Io e Angelo andiamo spesso insieme: chi si vuole aggregare, sarà solo il benvenuto.

Un caro saluto a tutti

Domenico

A maggio 2012 i Tangerine Dream sono a Milano

Voilà il link per i biglietti:

http://www.ticketone.it/tickets.html?affiliate=IGA&doc=erdetaila&fun=erdetail&erid=705535&includeOnlybookable=true&gclid=CMnHtdX6oa0CFYKJDgodZHNVmA


Un saluto a tutti
Domenico

martedì 23 agosto 2011

La musica sbagliata nel posto sbagliato

Ieri sera, durante il concerto di Christophe Coin, mi sono posto la solita domanda: perché far eseguire in chiesa musiche che non sono nate per essere suonate in chiesa?

La risposta è ovviamente facile: le chiese contengono molte persone e quindi si incassa di più e si pagano più facilmente il cachet dell'artista e le spese organizzative.

Tuttavia, nel caso di specie, le Suites di Bach con la chiesa non c'entrano nulla. Sono musiche da salotto che, pur se ai tempi eseguite nel salotto del signorotto di turno, sicuramente molto più grande dei nostri odierni soggiorni/salotti perché ai tempi chi aveva i danari ne aveva tanti e non lesinava né su spazi né su fregi e decorazioni, in chiesa ci stanno come i cavoli a merenda.

Cristophe Coin e le Suites di Bach, a Milano


Ieri sera, la prima parte di un concerto diviso in due parti, con Prima, Terza e Quinta Suites ieri e Seconda, Quarta e Sesta oggi.
Com'è andata ieri? Qualche errore ha sporcato l'esecuzione, così come c'è stato qualche momento di confusione nell'ultima danza della Quinta Suite.
Tuttavia, il calore era veramente insopportabile e Coin, tutto vestito di nero, sudava copiosamente. Quando l'ho "beccato" all'ingresso prima del concerto, con i pantaloncini corti, gli ho chiesto se avrebbe suonato vestito così, autorizzando noi stessi a stare più "liberi" (io mi sarei immediatamente seduto a terra, come si faceva ai bei tempi in Conservatorio, quando i posti non bastavano mai). Ma purtroppo doveva vestirsi "da concerto", di nero e mentre lo diceva non aveva un viso propriamente entusiasta.
Le Suites sono atleticamente impegnative e immagino che Coin soffrisse il caldo molto più di noi (vero che mentre fai musica ti astrai e vivi in un mondo tutto tuo; ma il caldo è caldo).
Che dire dell'esecuzione? Rilassata. Niente baroccherie ad effetto, niente suoni "strappati" ed anzi un suono avvolgente, con sonorità morbide, provenienti da un violoncello antico dal suono quasi sussurrato. Molta ricerca dell'effetto giocato sull'accentazione dinamica; in questo, il lavoro è stato notevole.


giovedì 18 agosto 2011

TALLIS SCHOLARS A MILANO

Già, ieri sera, dopo gli Stile Antico, sono approdati sulle scene milanesi, "Loro", i Tallis Scholars, gruppo di ormai quasi quarantennale storia e carriera, gli immarcescibili interpreti del repertorio rinascimentale non solo inglese, ma anche italiano.

Un programma misto, dove si sono alternati Arvo Part con Palestrina e William Byrd, passando per Praetorius, senza dimmenticare Thomas Tallis, musico di corte di Enrico VIII e ovviamente il brano che forse più ha reso celebri i Tallis Scholars in giro per il mondo, il Miserere di Gregorio Allegri.

Luogo dell'esecuzione, ancora la Basilica di Santa Maria della Passione.

Bel programma. Bella esecuzione. Bel concerto.

Dalla musica seriale di Part al Rinascimento classico, un viaggio che ci ha portati dal 1500 ai giorni nostri, con una grande continuità stilistica.

Splendide le sette Antifone sul Magnificat di Arvo Part; canto sempre eccellente, attacchi e tenuta del tempo da manuale. Bellissimo il pur corto canone doppio del Miserere Nostri di Thomas Tallis, autentica chicca nel pieno stile di Tallis, quello dello Spem in Alium tanto per intenderci.

lunedì 8 agosto 2011

Mogwai a Castelbuono



Mah, forse è colpa mia, che non ho più vent’anni e che ai concerti ci vado per sentire la musica, e se ci si può sedere in una poltrona, o anche in una panca, e ascoltare bravi professionisti o semplici manovali che fanno il loro lavoro , mi diverto pure di più.
Certo, il 90 percento di quelli che ierisera erano a Castelbuono per i Mogwai, banda di culto del movimento indie rock, c’erano per farsi i cazzi propri, soffocarsi di canne fino allo svenimento e affogarsi di birra, altro che ascoltare musica.
Fatta questa necessaria premessa, i primi brani del concerto dei Mogwai hanno avuto un impatto non esattamente eccitante sul branco osannante che, compresso in piedi in una piazza medievale, si aspettava qualcosa di diverso. Forse un soundcheck non calibrato sulle caratteristiche del luogo, forse la voglia dei musicisti di impattare rapidamente il pubblico, però quelle tonnellate di basse e bassissime frequenze, a fare tremare aorta e stomaco ( e nel mio caso anche i ponti costruiti dal dentista) non aiutavano a percepire cosa esattamente si stesse suonando. Poi, dalla metà del concerto in poi, il tecnico del suono ha sistemato le cose, e menomale.

mercoledì 3 agosto 2011

Woodstock in Sicilia


Beh, forse sto esagerando. Se vi trovate in Sicilia, tra venerdi e domenica prossimi (5-7 agosto) e siete interessati al movimento indie rock, potreste considerare l'idea di partecipare all'Ypsigrock.
Qui, il link con artisti e date (io vi raccomando caldamente Mogwai e Esben & th witch)

che il rock sia con voi

sabato 30 luglio 2011

Stile Antico

Stile Antico


Un nome italiano per un gruppo vocale inglese, giovanile, nato per il canto polifonico rinascimentale, quello di scuola Tudor che vede in Thomas Tallis il suo maggiore e forse più noto esponente, non fosse altro per quella complessa costruzione che è lo Spem in Alium.

Nell'autunno scorso, ho avuto dalla redazione di Audiophile Sound, un loro cd perché ne scrivessi nella sezione musica. Ho ascoltato il disco e ho iniziato a pormi più di una domanda. Ma la più frequente è stata: "ma chi sono questi baldi giovani che si permettono di insidiare i Tallis Scholars con questa sfacciataggine?" e la seconda era: "ma canteranno così anche dal vivo?"

Le due domande erano in qualche modo legittime: la prima perché questi giovani hanno una tale maturità che ci si domanda come possano benevolmente insidiare il ruolo dei Tallis Scholars o di un altro gruppo di grande rilievo come I Fagiolini (è proprio il nome del gruppo).

Cantabilità, intonazione, capacità di accentare dinamicamente in modo veramente esemplare, voci di grande bellezza anche se prese singolarmente. Infatti, a quel disco attribuii un ottimo, proprio in virtù di tutte queste caratteristiche, ma soprattutto per quelle soprano che cantano con suoni sempre perfettamente "coperti", ovvero senza mai il minimo cenno di suono di gola, ma sempre preso correttamente "di testa".

La seconda era altrettanto legittima: quante prese avranno fatto per un risultato simile? Al limite della perfezione.

Occorreva una verifica sul campo.

mercoledì 20 luglio 2011

Brandeburghesi a Milano

Stasera, 20 Luglio, all'Auditorium di Milano, i Concerti Brandeburghesi di Bach, con Ottavio Dantone alla direzione ed al clavicembalo.

Io ci sarò ... voi?

http://milano.corriere.it/milano/notizie/concerti_e_locali/11_luglio_12/siamo-tutti-brandeburghesi-1901071137154.shtml

martedì 5 luglio 2011

The Wall 30 years later

Mi riaggancio all'argomento aperto da Angelo per sottolineare l'accordo con quanto da lui scritto.

Credo, però, che davanti a concerti come questo, al di là della valenza dei musicisti (che suonano quasi meglio dal vivo che non in disco; ieri sera difficilissimo trovare anche un solo problema di attacco o di intonazione in un concerto dal quale ormai ho tratto la certezza che i "vecchi leoni" sono sempre all'altezza della situazione e anche oltre) sia importante il momento che si vive. Trent'anni che sembrano essere passati in un soffio e ritrovare un gruppo che quei trent'anni, come il muro, li abbatte, riportandoti indietro al 1981.

Roger Waters: Un muro di trent'anni






Per chi, come me, a suo tempo, ha acquistato il doppio vinile fresco di stampa (era in effetti il 1979), forse non c'è molto da festeggiare ma tanto è passato da quando Roger Waters ha scritto quest'opera con e per i Pink Floyd.

Confesso di amare di più altri lavori dei Pink Floyd. The Wall è un disco dominato dall'angoscia, da atmosfere cupe e da testi retorici, sebbene non scontati. Lo sfogo di una persona ferita dagli orrori della guerra, a causa della quale ha perso il padre. Qui da noi, tra l'altro, ad Anzio.


venerdì 1 luglio 2011

Ci siamo quasi

Lunedi sera assisteremo ad un evento.
Ho già avuto la fortuna di vedere i Pink Floyd (senza Roger Waters) un paio di volte e Waters da solo pochi anni fa.

Ora tocca a The Wall ..

Hey You