mercoledì 28 settembre 2011

i sogni finiscono, ad un certo punto




Con un comunicato sul loro sito, i R.E.M. hanno informato fans e addetti ai lavori della loro intenzione di non proseguire più l'attività del gruppo. I Rapid Eye Moviments, che caratterizzano la fase del sonno in cui si sogna, si sono arrestati.
Il sogno è finito, il gruppo si scioglie e tanti saluti a tutti. Per certi versi, scegliere di fermarsi quando ancora si è sulla cresta dell'onda è una scelta corretta.
Milioni di dischi venduti, fama, successo, soldi, nulla più (credo) da chiedere alla vita e alla musica. Invece di trascinarsi pateticamente con parrucche, protesi odontoiatriche, stampelle ed altri accessori per la vecchiaia, resteranno nelle orecchie e nei cuori degli aficionados per quanto di buono hanno fatto.
Gli anni '90 hanno visto un loro disco all'anno, li ho comprati tutti, e li ho consumati insieme a quelli degli U2, che crescevano insieme a loro nello stesso periodo.
Personalmente, gli ultimi lavori non mi erano piaciuti, troppo simili e senza quelle spettacolari canzoni che li hanno fatto conoscere. Nel caso in cui stavate aspettando proprio questo momento per iniziare a frequentarli, potete approcciare quelli che secondo me sono stati i loro migliori lavori: "Automatic for the people", "Out of Time" e "New Adventures in Hi-Fi" e "Green".
Piccola compilation: Radio Song, Losing My Religion, Shiny Happy People, Man on the Moon, Nightswimming, Texarcana, The Orange Crush e Stand.
Adesso, ci aspettiamo una pioggia torrenziale di ristampe, cofanetti, inediti e b-sides, oltre a dvd di concerti e interviste a David Letterman. Ovviamente, tutta stà paccottiglia resterà negli scaffali dei negozi.

che il rock sia con voi.

lunedì 26 settembre 2011

Gli... olezzi del Top Audio & Video !

Top Audio & Video.... come ogni anno l'ho vissuto da operatore e così, come ogni anno, ho avuto troppo poco tempo per visitare le varie salette ed 'acquisire' i suoni migliori e le novità più interessanti.

Però c'è qualcosa che anche quest'anno ho regolarmente... 'acquisito': il classico raffreddore da "troppa vicinanza dei visitatori".

Mi chiedo perché un gran numero di persone non riesca a parlare mantenendosi ad una normalissima "distanza di cortesia" dal suo interlocutore, cioé quella distanza che ognuno di noi, per istinto atavico e per una normalissima esigenza di privacy, non gradisce che venga superata da un estraneo; invece certuni non si pongono nemmeno il problema, ti si appiccicano e ti alitano direttamente in faccia tutti i loro germi....

Leggevo ad esempio questo bell'articolo online, dove si spiega perfettamente la nostra accettazione delle diverse distanze (da un punto di vista etologico):
http://www.linguaggiodelcorpo.it/articoli/come-e-perche-teniamo-le-distanze-fatti-piu-in-la.html

Che fare? Mettersi una mascherina da infermiere e presentarsi così in pubblico? Chiedere a questi soggetti (che non sono pochi, anzi...) di mantenersi più lontano? Mangiare aglio ogni mattina a colazione, così da risolvere il problema nel modo opposto?

Mah... fossi una bella gnocca (!) capirei anche l'interesse ad avvicinarsi...

venerdì 23 settembre 2011

Il "suono" del Top Audio

Anche quest'anno, come tutti gli anni, leggiamo ed ascoltiamo i commenti del pubblico, riguardanti il suono ascoltato nelle varie salette. Tralasceremo, ovviamente, quelli di coloro che sentono i vari suoni senza neanche essersi recati alla manifestazione ed anche quelli degli autocostruttori, che snobbano tutto ciò che non sia di loro manifattura.

Ancora una volta abbiamo letto e sentito tutto ed il suo contrario. I giudizi unanimi sono lontani da questo mondo però possiamo notare un filo conduttore che, bene o male, accomuna quasi tutti coloro che si esprimono: vi sono impianti che suonano meglio di altri. Magari non si è d'accordo su quali siano ma è già qualcosa.

Quindi riusciamo, nel marasma di marchi e salette, a capire che, se l'ambiente di una manifestazione di questo genere non favorisce certo buone prestazioni acustiche - nè la concentrazione di chi desidera ascoltare criticamente -, si evincono differenze e non tutto finisce nello stesso calderone.

Facendo la tara alla diversa risposta dei locali non omogenei all'interno del Quark Hotel, si può arrivare ad affermare che non tutti gli operatori hanno l'abilità di fare di necessità virtù, in modo da spremere dai loro impianti il massimo possibile nel contesto in cui operano.
Purtroppo vediamo componenti di valore molto alto mortificati da un setup francamente trascurato, mentre catene di valore sensibilmente inferiore ma disposte con competenza e, perchè no, amore, forniscono grandi soddisfazioni ad espositore e pubblico.

Ecco, io chiederei a coloro che hanno allestito catene da svariate decine di migliaia di euro e che hanno ottenuto risultati scarsi, di attrezzarsi meglio per il prossimo anno, magari avvalendosi di consulenti esterni, che abbiano la capacità di guardare "oltre" le abitudini consolidate da decenni di lavoro sempre uguale e di trovare soluzioni originali (posizionamento e cura del locale) per far rendere al meglio le risorse impiegate.
Perchè così è davvero un peccato: spendere alcune migliaia di euro per un risultato che sarà criticato ovunque, non dovrebbe far piacere a nessuno. E neanche screditare marchi che con tanta fatica si cerca di distribuire sul mercato. Probabilmente qualcuno ha troppa fiducia nelle proprie (in)capacità per fermarsi ad ascoltare le critiche ed ho l'impressione che, in futuro, non cambierà nulla. Meglio risparmiare qualche centinaio di euro di consulenza, tanto sono i visitatori che non capiscono nulla.
Peccato che gli stessi visitatori siano in molti casi gli stessi che aprono il portafogli, quando decidono di acquistare.




mercoledì 21 settembre 2011

La guerra dei numeri

Non ci si crede! E' vero che per attirare espositori alle manifestazioni si tende spesso a gonfiare un po' i numeri ma ci sono dei limiti invalicabili, oltre i quali si riesce ad ingannare solo qualche ingenuo "reporter in erba" in eccessiva buona fede.


Dall'Organizzazione del Top Audio & Video giunge il solito messaggio di fine manifestazione, che recita testualmente:
"Sono oltre 20 mila i visitatori che quest’anno si sono trovati all’appuntamento annuale dell’alta fedeltà al Top Audio Video Show"

Ora: si può essere distratti, forse anche sordi, visto l'argomento ma ciechi direi di no.
Abbiamo vissuto un Giovedì da panico, nel quale il Quark pareva quasi disabitato, un Venerdì discreto, un buon Sabato ed una Domenica loffia, se giudichiamo dalle presenze.
Però dall'Organizzazione ci giunge un conteggio pressochè uguale a quello dell'anno scorso, quando si è potuto notare un pubblico visibilmente superiore.

L'apparenza, spesso, inganna e facciamo finta di esserci ingannati sul pubblico presente, che sugli espositori mancanti non si scappa: le salette occupate erano decisamente meno, rispetto all'anno scorso.

martedì 20 settembre 2011

Passione San Matteo. Herreweghe. 1 o 2?

Philippe Herreweghe ha licenziato due diverse esecuzioni della Passione secondo San Matteo.

La prima, del 1985, preveda il cast composto da Howard Crook come Evangelista, Ulrik Cold come Gesù e basso solo, Barbara Schlick, René Jacobs (ai tempi ancora in voce, ma quasi pronto per trasformarsi in direttore d'orchestra) come contralto, Hans Peter Blochwitz come tenore solo e Peter Kooy come basso.

La seconda, del 1999, prevede il cast composto da Ian Bostridge come Evangelista, Franz-Josef Selig come Gesù e basso, Sibylla Rubens, Andreas Scholl come contralto, Werner Gura come tenore e Dietrich Henschel come basso.

Le riascoltavo entrambe nei giorni scorsi e mi è venuto in mente che sarebbe bello se si potesse fare un miscuglio tra le due, lasciando cast orchestrale e corale della seconda (veramente perfetti dal punto di vista tecnico) mescolando invece i solisti.

Come Evangelista preferisco senz'altro Ian Bostridge: ammaliante, cesellatore di ogni singola sillaba, forse un po' autocompiaciuto per il suo bel suono (come mi ha fatto notare l'amico Igor Zamberlan in un odierno scambio di mail), ma sicuramente a posto per quanto riguarda voce e stile: un autentico recitante che comunque sa farsi valere nelle arie che gli competono al di fuori del ruolo di Evangelista.

La soprano: mah, la Rubens ha una voce bellissima, la Schlick è un po' più legata, ma in ogni caso è difficile scegliere tra le due. La maestria e l'esperienza della Schlick vincono forse sulla freschezza della Rubens.

Per il contralto non c'è storia: Andreas Scholl ha una voce molto più bella di quella di gola di Jacobs. Peraltro c'è da dire che gli acuti di Scholl sono presi tutti di testa in modo molto corretto e non danno mai alcuna sensazione di fastidio per chi ascolta. E' però vero che come interpretazione, certe sottolineature, certi accenti di Jacobs restano bene nella memoria.

I tenori si equivalgono: forse preferisco Gura.

Nel basso non c'è confronto e Kooy mi convince molto di più del pur bravo Henschel, mentre come Gesù mi piace di più Selig rispetto a Cold.

Insomma, ora della fine mi sono deciso che è difficile consigliare l'una o l'altra: tendenzialmente, anche per coro e orchestra, consiglierei quella del 1999. Ma nella continua ricerca di qualcosa di più, sarebbe bello avere la voce di Scholl e gli accenti di Jacobs, la freschezza vocale della Rubens con la sicurezza della Schlick ecc.

Insomma, chi le conosce e vuole dire la sua, è benvenuto.

Io, intanto e salomonicamente, me le ascolto tutte e due :-)

Un saluto a tutti
Domenico

ADEO e POL, premio "musica" al TAV 2011

Tra tanti premi, per il design, per il buon suono, per la standista più bella ecc., mi piacerebbe poter assegnare il premio "miglior musica" dello scorso TAV.

Miglior musica. Si, ma in che senso? Nel senso stretto della parola, ovvero nella scelta di brani di elevato contenuto culturale, di valenza storiografica ed interpretativa assoluti, o anche solo per l'ardine di proporre certi titoli e di portare dischi che è pericoloso far uscire da casa (se spariscono apparecchiature intere, figuriamoci quanto poco ci voglia a far sparire un LP)?

Ecco, se devo fare una sommatoria di tutto quanto ascoltato, tra i soliti Manger e Burmester 3, The Dark Side Of The Moon e Hotel California, Sagra della Primavera e Witches Brew, mi sento di poter eleggere vincitore il distributore italiano di Burmester, Maurizio Pol, che quest'anno ha portato al Top Audio rari vinili d'epoca, alcuni dei quali assolutamente introvabili in edizione originale (For Duke, della Miller & Kresell o le "mitiche" Suites per banda di Gustav Holst di Telarc) riportando alla gioventù lui stesso e molti audiofili e regalando alcuni momenti di musica anche elevata (soprattutto nel repertorio classico) con scelte affidabili per autori, interpreti e qualità tecnica.

Per quanto valga, questo è quel che penso.

La musica è pregnante nell'ambito dell'audio e dovrebbe essere il motore che spinge ad una scelta; Maurizio Pol di musica ne sa e ne ha tantissima a disposizione, posto che la sua discoteca non pare essere propriamente piccola. E ha dimostrato che se si vuole, qualche sforzo per andare oltre i soliti standard da fiera "che suonano bene" si può fare.

Un saluto a tutti

Domenico

Josh Pyke -dall'australia con amore


Sinora, dall'Australia erano arrivati alla nostra attenzione musicale quasi esclusivamente rocker dinamitardi (ve li ricordate gli AC-DC?) o cantantesse dotate di voce e carisma. Josh Pyke è una cosa nuova dal continente lontano. Compone le sue canzoni e il risultato trasmette amore per la buona musica, influenzata sicuramente dall'ascolto di aristi come Badly drawn boy, o The Shins. Quando ho infilato nella vorace fessura del lettore "Only Sparrows", il più recente lavoro del nostro Josh, non avendolo mai sentito nominare (la condizione migliore, credo, per giudicare un artista) sono rimasto piacevolmente sopreso, tant'è che l'ho riascoltato immediatamente, invece di metterlo nella pila di "quelli che riascolterò per capire se mi sono piaciuti". Niente trucchi elettronici o roboanti sezioni di archi, tanta buona roba acustica, ed una voce interessante.
Qui il video di "no one wants a lover", l'estratto che preferisco.



che il rock sia con voi.

lunedì 19 settembre 2011

Kiom, un caso un po' a parte

A proposito del Top Audio terminato ieri, ho letto commenti sui forum e vedo che ora della fine i nomi citati sono sempre i soliti.

Io invece vorrei evidenziare come l'impianto proposto da Luca Chiomenti restituisse una sonorità naturale e coinvolgente, tale da condizionarmi a tornare più e più volte, portando registrazioni di mia proprietà.

Ci ho ascoltato un po' di tutto: dalla San Giovanni alla Messa in Si minore di Bach, alla Fantastica di Berlioz, agli Stile Antico (stupendi; ovunque li abbiano ascoltati, si sono appuntati il titolo), al jazz, al rock più forsennato, sempre traendo una sensazioni di "son lì davanti" che altrove ho faticato a percepire. Se la stanza fosse stata più grande, probabilmente sarebbe andata ancora meglio e quel piccolo problema che affliggeva il basso sarebbe sparito del tutto.

Insomma, evidentemente io sono strano: non mi faccio accalappiare dal grande nome e non mi faccio irretire dal costo. Mi siedo, ascolto e traggo le mie conclusioni libero da ogni condizionamento.

Poi, magari c'era anche altro che suonava meglio; ma non ho potuto ascoltare tutto tutto tutto e di quel tanto che ho ascoltato, Kiom resta in mente come una piacevole sensazione.

E soprattutto, da Kiom si percepisce un amore per la musica che altrimenti resta nascosto: forse perché Chiomenti non deve giocare sui grandi numeri e si prende il lusso di potersi soffermare a pensare, a meditare ed alla fine a godere anche un buon brano musicale.

Un saluto a tutti

Domenico

mercoledì 14 settembre 2011

Kasabian, ovvero il rock citazionista




Un disco citazionista: questo è quanto mi sento di scrivere dopo avere ascoltato il nuovo cd dei Kasabian. Il titolo è “velociraptor”, e uno si immagina di avere a che fare con rock veloce e aggressivo, dimenticando che l’animaletto da cui prende il titolo era anche opportunista e combattente (come dice wikipedia). Il primo brano contiene una sequenza di archi che vagamente ricorda quella scritta da Paul McCartney per la colonna sonora di un film di 007. Il secondo ha invece delle tastiere che suonano come quelle dei Pink Floyd in Wish you where here, ed un ritmo floydiano, lento, doloroso e dolce. Poi, senza strappi, si arriva a “goodbye kiss”, il terzo brano che si srotola romanticamente come una canzone di David Bowie degli anni ’80, qunidi si arriva alla traccia numero quattro (days are forgotten), in cui finalmente si riconosce il sound nativo dei Kasabian: ad un certo punto spuntano pure degli inattesi coretti di voci bianche e un po’ stonate. Non mi dilungo nella descrizione degli altri brani, altrimenti vi tolgo la curiosità di ascoltarlo, comunque vengono citati anche i Led Zeppelin ed i Rolling Stones… Mi è piaciuto? Dopo il secondo, e soprattutto dopo il terzo ascolto direi di si, è sicuramente un cd interessante, e che propone nuove idee. Brano preferito, quello che dà il titolo al cd. A tutto il lavoro, voto: 8.

Che il rock sia con voi.

lunedì 12 settembre 2011

Giusto un promemoria

Prendetevi qualche ora di svago e fate un salto al Top Audio. Sono certo che tutti troveranno qualcosa che valga il disturbo



Ci vediamo lì?

venerdì 9 settembre 2011

DENON DL S1 - Cara, ma non ti svena


Incuriosito dalle performance della DL 304 che ho acquistato tempo fa, ho deciso di acquistare la DL S1 di Denon che dovrebbe magnificare le doti già molto positive della 304.

Quando ho montato la 304 sul braccio, molti parametri sono andati verso quella che personalmente considero "la giusta direzione". Un fonorivelatore dovrebbe leggere quanto sta nei solchi con grande facilità (e questa facilità la si deve percepire attraverso mancanza di distorsioni e di mistracking), non introdurre troppe colorazioni (meno ce ne sono, meglio è) e quindi rendere il più evidente possibile la qualità del segnale musicale inciso.

Ho provato ad effettuare il collegamento sia a quattro pre-fono attivi che a dei trasformatori, convincendomi che la 304 con i trasformatori tende ad assumere un suono stile DL 103, ovvero senza quelle caratteristiche che io considero positive (fatto salvo che la 103 la ascolto con piacere, anche se la ritengo un po' colorata; certo che pensando al costo, vien poi da dire "echissenefrega di qualche colorazione").

Insomma, la 304 mi è piaciuta molto ed ho quindi deciso per l'acquisto della DL S1 che sulla carta dovrebbe avere carattere simile alla 304, con una ancor maggiore raffinatezza generale.

Il costo è di 950,00 € di listino; un botto senz'altro (come ho scritto altrove, fuori dalla portata di un normale padre di famiglia monoreddito), ma per il nostro settore non è neppure impossibile (basta pensare ai top della concorrenza o a certi marchi nipponici per rendersene conto).

Va nella direzione della 304? Si, con ancora minore sensazione di "grana" e con una risposta in frequenza sull'acuto che, parimenti chiara è però più definita e controllata.

Insomma, per dirla tutta, non mi passa manco per l'anticamera del cervello di sostenere ulteriori costi per una testina. Ho tutto quel che voglio, ma soprattutto non ho caratterizzazioni indebite (acuti morbidi, troppo aperti, basso tellurico, scena marmorea) perché le caratteristiche sonore dell'impianto tendono a modificare al variare della registrazione.

Se vi capita di ascoltarla, fatemi poi sapere se siete d'accordo. Per me è uno dei migliori value for money passati per casa.

Un saluto a tutti
Domenico

Il clavicembalo di Carl Philipp Emanuel BACH



Buongiorno a tutti,

segnalo questa bella registrazione di Staier per la Harmonia Mundi.

Andreas Staier è un esecutore ormai ben noto al pubblico internazionale.

In questa registrazione, grazie anche all'intelligente scelta di un clavicembalo dal suono molto morbido, riesce a concertare veramente con tutti gli altri strumenti, come peraltro il sottotitolo del corpus qui registrato (sei concerti per il clavicembalo concertato wq 43) chiaramente indica.

Staier è bravo, accenta bene, ha gusto e l'orchestra lo segue bene in questo progetto. Un disco molto piacevole, quasi "salottiero", peraltro registrato molto bene dai tecnici di Harmonia Mundi.

Un saluto a tutti
Domenico

giovedì 8 settembre 2011

Red Hot Chili Peppers- I'm with you

Va bene, va bene. I RHCP non sono esponenti dell'indie rock, e nemmeno paladini di certa musica indipendente, però migliaia di ascoltatori di musica rock aspettavano con una certa impazienza il loro nuovo lavoro, specialmente in considerazione del fatto che l'ultimo "stadium arcadium" era stato fonte di una certa delusione. Ho ascoltato ripetutamente e con attenzione questo recentissimo "I'm with you". Ho anche letto i commenti, spesso caustici e delusi, in giro per blog e siti musicali. Onestamente, il cd non è così brutto, ma neanche contiene pezzi irresistibili, di quelli che ti restano in testa per tutta la vita. Certo, non si può restare "ggiovani" e con idee bellissime per tutta la propria carriera musicale: pazienza, che i fans se ne facciano una ragione, e per parafrasare il titolo di un libro "si sente che Jack Frusciante è uscito dal gruppo".

mercoledì 7 settembre 2011

Ottomila

Non si tratta della mia scalata dell'Annapurna ma semplicemente del numero di pagine lette in questo blog dalla sua fondazione, poco più di due mesi fà.
Niente male, devo dire. Più di quanto mi aspettassi.
Grazie soprattutto a coloro che hanno contribuito coi loro scritti ma anche a coloro che hanno postato commenti, questa piccola comunità è rimasta attiva e, passatemi un poco d'immodestia, ha diffuso un briciolo di cultura in più.
E' interessante notare come vi siano commenti ai post che trattano di musica, più che in quelli che trattano degli strumenti per riprodurla. Significa che siamo sulla strada giusta.

Come avrete notato, non è la quantità di post che c'interessa. Cerchiamo piuttosto di curarne la qualità e di scrivere solo quando abbiamo qualcosa di sensato da dire.

Continueremo così, fino a quando ci seguirete.
Intanto grazie a tutti coloro che ci leggono, anche a nome dei collaboratori di questo spazio. Come molti di voi sapranno, la prossima settimana si terrà l'evento principe, in Italia, tra quelli che si occupano di riproduzione musicale: il Top Audio & Video.

http://www.topaudio.it/Expo.htm


Ovviamente saremo sul posto per scriverne sulle nostre riviste cartacee ma non escludiamo qualche intervento in tempo quasi reale su queste pagine. Restate on-line ...