giovedì 19 gennaio 2012

La trippa







Che questo blog si chiami Hi-Fi e Musica è fuor di dubbio; ed altrettanto fuor di dubbio è che sia legittimo che ogni tanto si esca dal seminato per parlar d'altro.

E cosa di meglio per cercare di ravvivare la situazione che raccontare come si cucina un determinato piatto? Nessuno in realtà segue una ricetta classica; e siccome siamo italiani, la nostra fantasia ci porta ad "upgradare" ogni piatto così da renderlo più piacevole al nostro palato.

Vediamo se qualcuno è cultore della trippa, piatto povero ma gustoso che fa parte della tradizione culinaria di ogni parte dell'Italia, pur se con piccole varianti.



Partiamo dall'inizio: la trippa vera e propria. Io compro sia il foiolo che la chiappa. Taglio il tutto a striscioline e poi metto a bagno in acqua fredda, per almeno un'ora, cambiando l'acqua più volte.

Nel frattempo, in una casseruola di coccio, metto olio d'oliva, cipolla tagliata a velo, scalogno tagliato a velo, uno spicchio di aglio "vestito" e schiacciato, due foglie di alloro, due o tre chiodi di garofano, due o tre bacche di ginepro, e un paio di grattate (generose) di pepe nero. Metto sul fuoco e quando la cipolla è ben appassita, tolgo lo spicchio d'aglio e metto la trippa che lascio cuocere sino a che non perde buona parte dell'acqua che rilascia (ci vuole generalmente una decina di minuti). A quel punto aggiungo un bicchiere di vino bianco secco e lascio evaporare poco a poco. Fatto questo, taglio (come si fa per il minestrone) due carote, una gamba di sedano verde, due patate e li metto nella casseruola con la trippa, aggiungendo anche dei fagioli bianchi di spagna (che compro secchi e che faccio rinvenire in acqua, per poi cuocerli parzialmente; si possono usare anche quelli in scatola, ma non è la stessa cosa). Aggiungo ancora una scatola di passata di pomodoro (o anche dei pomodori freschi, se ce ne sono di buoni) e lascio cuocere per una decina di minuti. La cottura dure un'ora e mezza come minimo e la porto a compimento aggiungendo di volta in volta del brodo che preparo a parte e che irroro sulla trippa poco a poco, sino a che non sia pronta. Ho dimenticato il sale, ma è meglio controllare la sapidità del piatto poco prima che sia pronto perché generalmente nel brodo già c'è del sale, che è quello contenuto nei dadi e quindi si deve verificare una decina di minuti prima che il piatto sia pronto.

Per il vino io mi affido all'Ortrugo perché per le mie papille i rossi sono tutti troppo violenti insieme con la trippa, ma è anche vero che io non sono uno che beve molto (anzi, tendenzialmente bevo molto poco).

Come musica, delle belle composizioni per liuto di Leopold Weiss vanno benissimo; se poi ci fosse anche un caminetto che crepita, saremmo al top.

Ed ecco l'ultima release, quella della scorsa settimana:



Buona giornata

Domenico

9 commenti:

  1. Ecco, bravo ma la prossima volta, magari, aggiungi un posto a tavola :-)

    RispondiElimina
  2. Ora che so che ti piace la trippa, provvederò!
    Ciao!

    RispondiElimina
  3. Poche sono le cose che non mi piacciono, a tavola.
    Grazie del pensiero, sebbene leggermente "indotto" ... eheheh

    RispondiElimina
  4. A parte il fatto che te la stai "tirando" inutilmente perché sei tu che non vuoi venire a casa, causa i quattro piani a piedi :-) visto che quando Medicineman o io scriviamo di musica l'interazione con chi legge è bassa, magari con la cucina si toglie quel tappo di timidezza che ogni tanto prende molti di noi.
    Forse la trippa non era il piatto più giusto dal quale partire, ma tant'è che è stato il primo che m'è venuto in mente.
    Ciao!

    RispondiElimina
  5. Mah ... l'interazione non è precisamente ciò che un blog tende a favorire, al contrario di un forum. Infatti, se ci fai caso, pochissimi sono i commenti anche quando si parla di alta fedeltà. Se desideriamo una prova, possiamo aprire un post sui cavi ... :-)

    RispondiElimina
  6. Se vuoi incomincio io a raccontare di quel cavo che mi hanno prestato e che mi ha fatto avere delle visioni paradisiache che mi hanno fatto "palpare" la violinista che suonava (la Mutter).

    Ma tu mi conosci e capiresti subito che sto mentendo spudoratamente! :-))

    Tuttavia l'interazione c'è nei blog: in quelli di cucina c'è, eccome!

    Ciao!

    RispondiElimina
  7. magari vi scandalizzerete...non ho mai mangiato la trippa in vita mia!

    RispondiElimina
  8. magari vi scandalizzerete...non ho mai mangiato la trippa in vita mia!

    RispondiElimina
  9. Si fa presto a risolvere il problema. Quando passi per Milano avverti e te la cucino. Così tu mi fai ascoltare qualcosa di rock ... e io ti tramortisco con la musica sacra barocca :-)
    Ciao!
    Domenico

    RispondiElimina