sabato 30 luglio 2011

Stile Antico

Stile Antico


Un nome italiano per un gruppo vocale inglese, giovanile, nato per il canto polifonico rinascimentale, quello di scuola Tudor che vede in Thomas Tallis il suo maggiore e forse più noto esponente, non fosse altro per quella complessa costruzione che è lo Spem in Alium.

Nell'autunno scorso, ho avuto dalla redazione di Audiophile Sound, un loro cd perché ne scrivessi nella sezione musica. Ho ascoltato il disco e ho iniziato a pormi più di una domanda. Ma la più frequente è stata: "ma chi sono questi baldi giovani che si permettono di insidiare i Tallis Scholars con questa sfacciataggine?" e la seconda era: "ma canteranno così anche dal vivo?"

Le due domande erano in qualche modo legittime: la prima perché questi giovani hanno una tale maturità che ci si domanda come possano benevolmente insidiare il ruolo dei Tallis Scholars o di un altro gruppo di grande rilievo come I Fagiolini (è proprio il nome del gruppo).

Cantabilità, intonazione, capacità di accentare dinamicamente in modo veramente esemplare, voci di grande bellezza anche se prese singolarmente. Infatti, a quel disco attribuii un ottimo, proprio in virtù di tutte queste caratteristiche, ma soprattutto per quelle soprano che cantano con suoni sempre perfettamente "coperti", ovvero senza mai il minimo cenno di suono di gola, ma sempre preso correttamente "di testa".

La seconda era altrettanto legittima: quante prese avranno fatto per un risultato simile? Al limite della perfezione.

Occorreva una verifica sul campo.

lunedì 25 luglio 2011

Come si forma il prezzo di un prodotto

Leggo sul forum di Videohifi un thread aperto da una persona celata dietro ad un nick, col titolo che abbiamo messo in oggetto.

Lo riproduco quasi integralmente, togliendo riferimenti a fatti o persone, che tanto sono superflui, nel contesto:



"Sappiamo tutti, e non c'è bisogno di sottolinearlo, che non esiste alcun rapporto diretto tra i costi dei materiali e delle lavorazioni e quelli del prodotto finale, in Elettronica e, soprattutto, in Hi-Fi.
Solo come esempio: tra i costi di componentistica del lettore walkman più economico e quelli del lettore CD più costoso ci può essere una differenza di 200 Euro al massimo, mentre i prezzi di vendita variano dai 40 ai 20.000 Euro.
Per i diffusori il discorso è complicato dal costo degli imballi e delle spedizioni, che a volte possono esser simili a quelli di un trasduttore.
In tutti i casi il costo della progettazione va suddiviso per il numero di unità effettivamente producibili e vendibili, che è ovviamente diverso se parliamo di due diffusori da oltre ventimila Euro o di due cassettine da pub, in plastica stampata, da 100 Euro la coppia, prodotte in migliaia di esemplari.
Fin qui abbiamo esaminato i costi "per pezzo".
MA I COSTI PIU' IMPORTANTI E VARIABILI, da Azienda ad Azienda, a parità di categoria di prodotto e di numero di pezzi venduti, SONO QUELLI DI PROMOZIONE E DI DISTRIBUZIONE.
Un progettista, come XXX, può presenziare a qualche mostra, a volte ospite di amici e contare sul passa-parola, per cui i suoi prodotti avranno un costo minore, appunto perché mancano gli investimenti in copertine di riviste e pubblicità varia. Però gli esemplari venduti potranno essere pochi, per cui il costo di progettazione finirà per incidere di più.
Un'altra Azienda potrebbe decidere di investire poco o nulla in progettazione, ma potrebbe stipulare cospicui contratti pubblicitari con due o tre delle riviste più vendute, ottenendo la copertina da ciascuna. Si tratterebbe di pubblicità tabellare, manifesta ed individuabile, per cui lecita. Venderebbe molti pezzi in più, ed i costi (anche quelli pubblicitari) si spalmerebbero su più esemplari. Non è un caso che questa sia la via più seguita.
Esistono altri percorsi possibili, alcuni conformi alle normative vigenti ed altri no, ma questo post è lungo abbastanza."

domenica 24 luglio 2011

Amy Winehouse, un copione già scritto

Qualcuno, in giro per forum, ha scritto che la morte della Winehouse sono "... c@@@i suoi" perchè aveva i soldi, il successo ed è morta per alcool e droga e quindi per sua libera scelta.

Dietro una fine di questo tipo non c'è il vizio, ma una sofferenza. A nessuno viene in mente di autodistruggersi, sino al totale annientamento e alla morte per mero vizio, per divertimento.

Dietro comportamenti anomali quali la dipendenza dall'alcool o da sostanze stupefacenti, c'è prima di tutto la voglia di non provare più nulla. La vita umana è fatta di emozioni e volerle escludere in toto significa solo aver fatto tilt e non riuscire più ad andare avanti.

Perché la Winehouse si sia ridotta così non lo sappiamo e non lo sapremo mai. Potremmo pensare che si sia trattato della difficoltà di superare il successo planetario per una persona che probabilmente non era sufficientemente dura per sopportarlo (anche i suoi look, stile maschera e con tutto quel make-up anche troppo aggressivo, dimostravano che la nostra, la sua intimità la voleva tenere nascosta). Ma per quante illazioni si possano fare, non avremo mai la minima certezza. Le ragioni se le è portate via con sé.

Quel che resta è la scomparsa di una cantante che per particolarità della voce, per modalità di emissione, per senso del ritmo, mi ha sempre ricordato due altre piccole grandi donne che hanno fatto la stessa fine: Billie Holiday e Janis Joplin.

E a me spiace che la Winehouse sia morta: umanamente e anche artisticamente.

Un ricordo con la sua canzone più nota:
http://www.youtube.com/watch?v=5LTPRJqt2z4&feature=related

Domenico

venerdì 22 luglio 2011

Beirut, ma non è in Libano





Se tra i cd proposti a 5 euro da Amazon ci trovate pure questo dei Beirut, compratelo subito, anzi prendetene un paio di copie da regalare. Si resta spiazzati, ascoltandone le tracce: che uno si immagina rock di quello cattivo, o musica orientale, con quel nome così ingombrante, Beirut. Invece "The rip tide" è uno di quei cd da ascoltare prima di un tramonto estivo, per riconciliarsi con la giornata, è musica evocativa, che spinge alla nostalgia, alla melanconia, allo schiudere i cassetti dei ricordi. Come descrivervi meglio cosa andrete ad ascoltare: avete presente i Calexico? E avrete sicuramente ascoltato i The National, e sono assolutamente certo che anche Oi Va Voi fanno parte del vostro background di ascoltatori di indie-pop e indie-folk. No? Meglio così, anche perchè a fare paragoni poi si ingenerano false aspettative. I Beirut suonano quasi esclusivamente strumenti acustici, trombe e tromboni, chitarre e mandolini, e l'effetto è stupefacente, generando sonorità in bilico tra il folklore e il pop. A me sono piaciute molto "postcards from Italy " e "the elephant gun", di cui posto il video.

Che il rock (e anche l'indie folk) sia con voi.

Promozioni CD, prezzi in calo

Sono anni, ormai, che giustamente tutti ci lamentiamo del costo troppo elevato dei Compact Disc. Per fortuna, ultimamente le case discografiche sembrano aver capito che la vecchia strada portava solo ai furti della musica tramite download illegali.
Amazon.it sta ora facendo delle ottime offerte, una delle quali vi permette di acquistare 4 CD per 20 euro. Se cliccate sul banner che ho messo sul blog, potrete scegliere tra i 2000 titoli che compongono la promozione. L'offerta scade a fine Agosto.


Buona musica a tutti

mercoledì 20 luglio 2011

lunedì 18 luglio 2011

Lo stereo del vicino è sempre meno verde

Suppongo ci avrete fatto caso, sia che abbiate amici appassionati di audio (dovrei usare l'aggettivo "audiofili" ma oggi mi sento buono), sia che leggiate con attenzione i forum, blog, proclami, manifesti, pamphlet  e persino aforismi che abbiano a vedere con la riproduzione della musica: lo stereo altrui non suona mai bene come il nostro, salvo le classiche eccezioni che confermano la regola.
Si vomitano pubblicamente tutte le possibili critiche agli allestimenti in fiera, per dimostrare che se ne sa sempre una più del diavolo e che quei somari che non riescono a far suonare centomilaeurodimpianto, non meritano niente. Neanche di vendere un clamp per CD.
Si fa un calderone di ambienti malsuonanti di loro, di abbinamenti magari poco fortunati ma imposti da comprensibili politiche commerciali e chi più ne ha più ne metta. Fatto sta che pare che gli unici in grado di mettere insieme un impianto almeno discretamente suonante, siano i soliti 60 milioni di allenatori della Nazionale, mentre chi si cimenta con dimostrazioni pubbliche è l'unico italiano che proprio non ci sa fare.

martedì 12 luglio 2011

Luglio

Fa caldo (ma và?), un po' di persone sono già in ferie e chi è ancora al lavoro pensa alla partenza. Il traffico nelle città è crollato ed è in forte calo anche il traffico su Internet, qui da noi.
Il nostro modesto blog (Bloggy per gli amici) risente della "fiacca" estiva, con un evidente calo degli accessi, che però, ad un mese dalla nascita, restano sostenuti oltre le migliori previsioni.
Anche i principali forum che trattano il nostro argomento sonnecchiano sotto il caldo sole di questi giorni.

lunedì 11 luglio 2011

Heypenny - A jillion kicks




Arrivato alla traccia numero 5, dall'invitante titolo di "water", che oggi che ci sono quasi quaranta gradi e stare dentro l'abitacolo non è proprio il mio massimo desiderio, vengo preso dal dubbio che i quattro ragazzotti americani siano stati colpiti da qualche virus mutante che causa disturbi di personalità, con effetti eccitanti sulla loro musica. Infatti, il brano parte come un pezzo dei Genesis in periodo Peter Gabriel, intenso, fibrillante, fino a diventare orgiastico.

venerdì 8 luglio 2011

cornershop, ovvero la musica meticcia

Ascoltando il nuovo lavoro dei Cornershop il primo termine che mi viene in mente è musica meticcia, o indie pop (anche nel senso di indiana, per via delle contaminazioni). Andiamo con ordine: il cornershop è il negozietto all'angolo che di solito nelle città britanniche è gestito da pachistani o indiani, e da noi anche da coreani, cinesi, mauriziani e potremmo tirare in ballo tutto l'atlante geografico.
Tornando all'ascolto del cd, si ha come la sensazione di camminare a bassa velocità dentro un'automobile, passando davanti a negozietti con la saracinesca alzata, dai quali escono musiche che si mescolano a quella dell'autoradio, creando così l'effetto meticcio di cui dicevo prima. Il titolo del cd è "cornershop and the double o groove of", e se vi capita di trovarlo su una webradio, ascoltatelo. Onestamente non consiglio l'acquisto d'impeto, intanto perchè sono 40 scarsi minutini, e poi perchè a me pare un pò monotono.
Qui, una traccia remixata da fatboy slim e qui di una dal nuovo cd.

che il rock (anche quello meticcio) sia con voi.

giovedì 7 luglio 2011

"Bassista da curriculum"

E' l'espressione usata da Fabio, musicista iscritto al forum di Videohifi, col quale stavo scambiando qualche opinione circa i concerti dei Pink Floyd e dei loro ex elementi.
Si parlava di Guy Pratt, bassista che fa parte dei Pink Floyd da quando Roger Waters se n'è andato e che vanta nel suo, appunto, curriculum, collaborazioni con artisti del calibro di Robert Palmer, Bryan Ferry, Madonna, Michel Jackson, Tom Jones, Elton John, Gary Moore, ecc.

Novità da JBL

Il glorioso e storico marchio californiano di diffusori è particolarmente attivo, ultimamente. Evidentemente, il successo riscontrato dai modelli alto di gamma, lanciati pochi anni fa dopo una "pausa" durata circa un ventennio, ha convinto la multinazionale Harman International ad investire pesantemente sulla JBL.

Siamo forse i primi, a livello mondiale, a poter annunciare che da Ottobre è previsto l'arrivo in Europa di una nuova serie, la Studio 5.x, a prezzi estremamente abbordabili. La tipologia di cotruzione prevede una tecnologia ibrida tromba/radiazione diretta e si tratterà di diffusori da pavimento. Esisteranno anche un canale centrale ed un subwoofer, rendendo la serie adatta anche per uso audio/video.

Presto ne saprete di più, che, al momento, più di tanto non sono autorizzato a pubblicare ...

mercoledì 6 luglio 2011

Colosseum

I Colosseum del batterista Jon Hiseman: pionieri di quello che fu chiamato Jazz Rock.

Vogliamo riascoltare uno dei loro brani più famosi?

Ecco Valentyne Suite

Parte 1

Valentyne Suite Part 1

Parte 2

Valentyne Suite Part 2

martedì 5 luglio 2011

Casse acustiche Infinity Prelude 40

Buongiorno a tutti,
questo il testo della recensione delle casse acustiche in oggetto che non fu poi pubblicata perché nel frattempo il prodotto venne - purtroppo, aggiungo io - tolto dal mercato. Il prodotto rimane però parecchio interessante e laddove lo si trovasse usato ad un prezzo congruo, l'acquisto varrebbe d'esser considerato.
Buona giornata
Domenico

INFINITY PRELUDE 40


Distributore per l’Italia: http://www.kenwood.it/
Costo: 3.990 € cadauna
Infinity ritorna nel mondo dell’hi-end, dopo una parentesi piuttosto lunga.
Un rientro dalla porta principale, perché - sia detto subito – le Prelude 40 non sono affatto un prodotto banale, fatto così, “tanto per ricordare che ci siamo”. Il numero 40 sta ad indicare gli anni di attività di Infinity, ovvero da quando quel Servo Static comparve ed iniziò ad instillare nel mondo audio l’idea che un nuovo grande marchio fosse nato. Da lì fu poi tutta una serie di prodotti rimasti nella memoria collettiva come i Quantum Line Source, i Quantum Reference (con quella strana anta orientabile), le varie IRS Beta, Gamma ecc, fino ai modelli più recenti.

The Wall 30 years later

Mi riaggancio all'argomento aperto da Angelo per sottolineare l'accordo con quanto da lui scritto.

Credo, però, che davanti a concerti come questo, al di là della valenza dei musicisti (che suonano quasi meglio dal vivo che non in disco; ieri sera difficilissimo trovare anche un solo problema di attacco o di intonazione in un concerto dal quale ormai ho tratto la certezza che i "vecchi leoni" sono sempre all'altezza della situazione e anche oltre) sia importante il momento che si vive. Trent'anni che sembrano essere passati in un soffio e ritrovare un gruppo che quei trent'anni, come il muro, li abbatte, riportandoti indietro al 1981.

Roger Waters: Un muro di trent'anni






Per chi, come me, a suo tempo, ha acquistato il doppio vinile fresco di stampa (era in effetti il 1979), forse non c'è molto da festeggiare ma tanto è passato da quando Roger Waters ha scritto quest'opera con e per i Pink Floyd.

Confesso di amare di più altri lavori dei Pink Floyd. The Wall è un disco dominato dall'angoscia, da atmosfere cupe e da testi retorici, sebbene non scontati. Lo sfogo di una persona ferita dagli orrori della guerra, a causa della quale ha perso il padre. Qui da noi, tra l'altro, ad Anzio.


Dal recente passato; Muse - The resistance





Con il tag dal recente passato riporto all'attenzione del lettore di questo sonoro blog alcuni dischi che mi hanno particolarmente influenzato, e che sono sicuramente attuali.

Muse - The resistance

Che sia cambiato qualcosa te ne accorgi subito, basta guardare la copertina, un poliedro colorato che sembra caduto lì da un film di Kubrick, o da una cover sleeve degli Yes.
Poi, dopo che il cd è scivolato nella materna slitta del lettore, attacca un brano (uprising) che trasporta una ventina d’anni addietro, quando gli Ultravox suonavano “rage in eden”, anche se poi la linea dance si sporca della voce sofferente, che è una specie di marchio di fabbrica dei Muse.

lunedì 4 luglio 2011

Correva l'anno 1967 ...

... la "mente" dei Pink Floyd era Syd Barrett e David Gilmour era ancora molto lontano.

"Arnold Layne", il primo 45 giri degli psichedelici Pink Floyd, osteggiato da Radio London a causa dell'argomento scabroso. Il testo trattava di un travestito che rubava vestiti femminili per poi indossarli.


http://www.youtube.com/watch?v=EQTFRq1hjtM

domenica 3 luglio 2011

Il distributore di musica: Benjamin Britten

Benjamin Britten ha avuto grande fortuna con le registrazioni. Non so se sia la musica ad essere particolarmente "fonogenica", non so se siano poi gli esecutori molto esigenti, ma dal War Requiem della Decca in poi, Britten ha sempre avuto un trattamento di riguardo (ed anche quando lui non dirigeva opere sue, ma d'altro, come la nota esecuzione dei Brandenburghesi di Bach, decisamente ben registrata in considerazione dell'epoca).

Il vecchio Nimbus che contiene la Young Person's Guide To The Orchestra, eseguito della English Symphony Orchestra diretta da William Boughton (NI 5295) è una registrazione in stato di grazia: timbro, dinamica, scena, ambiente, c'è praticamente tutto.

Ma quel disco era una produzione a prezzo pieno.

Quel che sorprende, invece, è questo cd della Naxos che come tutti i Naxos costa 6,70 €.














L'esecuzione è ottima. Nulla è lasciato al caso dagli esecutori.

Ma la cosa più sorprendente è la qualità audio: niente risonanze, niente sporcizia, niente suoni acidi, tutto scorre naturale. Se non fosse che abbiamo davanti due altoparlanti, parrebbe quasi "d'esser lì".

Consigliato.

Un cordiale saluto
Domenico

venerdì 1 luglio 2011

Ci siamo quasi

Lunedi sera assisteremo ad un evento.
Ho già avuto la fortuna di vedere i Pink Floyd (senza Roger Waters) un paio di volte e Waters da solo pochi anni fa.

Ora tocca a The Wall ..

Hey You

David Bazan - Strange Negotiations






Non ho avuto dubbi, dopo averlo ascoltato innumerevoli volte, ben chiuso nell'abitacolo climatizzato della mia macchina.
Il miglior disco degli ultimi sei mesi. Spesso mi pongo la seguente domanda: ma questo qui, che viene fuori con un cd così maturo, completo, dove era nascosto prima?

MAX

Conosco svariate interpretazioni "live" di Paolo Conte, del suo brano "Max".
Questa è la mia preferita. Purtroppo il video è in b/n ed il nastro ha un po' di fluttuazioni ma c'è la musica ed è ciò che conta.

Buon ascolto

MAX

Ecco una versione più intimistica, del 2005, dall'Arena di Verona

http://www.youtube.com/watch?v=oCy6yGLhhBI

Il distributore di musica: Street Music di W. Russo

Che strano disco!

William Russo, americano nato verso la fine degli anni 20 del secolo scorso e allievo di Lennie Tristano, ha composto questa sorta di poema sinfonico a nome Street Music la cui registrazione, a cura della DGG e con la direzione di Seiji Ozawa alla testa della San Francisco Symphony
Orchestra, apparve negli anni 70.

La composizione è molto piacevole: ritmi blues eseguiti da un'orchestra sinfonica che fa da contorno ad importanti episodi solisti di pianoforte e di armonica a bocca.

Purtroppo la registrazione del vinile porta con sé delle evidenti tracce di compressione dinamica verso la fine, ove l'orchestra in pieno, con tanto di percussioni, stenta un po' a stare nei solchi.

Ma per il resto, la registrazione è parecchio godibile.

Mi riferisco al vinile, la cui copertina è quella nella foto qui a fianco. La registrazione è poi stata ripubblicata su cd, nella serie The Originals che non ho ascoltato, non avendola reperita nei normali circuiti di vendita.

In ogni caso, musica piacevole, parecchio divertente, eseguita in modo piacevole e ben ascoltabile anche dal punto di vista audio.

Buona ricerca e buona giornata

Domenico

Giradischi TRANSROTOR ZET 1

Buongiorno,

i giradischi tedeschi, soprattutto quelli del marchio in questione, vengono spesso tacciati di essere dei begli esercizi estetici e basta; in realtà, le cose non stanno esattamente così. Sicuramente il gusto estetico teutonico è soddisfatto, posto che l'apparecchio è di notevole fattura e certo non passa inosservato; ma ha anche un funzionamento rassicurante.

Un cordiale saluto
Domenico

Giradischi TRANSROTOR ZET I
Produttore: Transrotor, Germania, www.transrotor.de
Distributore per l’Italia: Hi-Fi United s.r.l., www.hifiunited.it
Costo: 2.990,00 € per lo ZET1; 3.780,00 € per il giradischi e il braccio.