Philippe Herreweghe ha licenziato due diverse esecuzioni della Passione secondo San Matteo.
La prima, del 1985, preveda il cast composto da Howard Crook come Evangelista, Ulrik Cold come Gesù e basso solo, Barbara Schlick, René Jacobs (ai tempi ancora in voce, ma quasi pronto per trasformarsi in direttore d'orchestra) come contralto, Hans Peter Blochwitz come tenore solo e Peter Kooy come basso.
La seconda, del 1999, prevede il cast composto da Ian Bostridge come Evangelista, Franz-Josef Selig come Gesù e basso, Sibylla Rubens, Andreas Scholl come contralto, Werner Gura come tenore e Dietrich Henschel come basso.
Le riascoltavo entrambe nei giorni scorsi e mi è venuto in mente che sarebbe bello se si potesse fare un miscuglio tra le due, lasciando cast orchestrale e corale della seconda (veramente perfetti dal punto di vista tecnico) mescolando invece i solisti.
Come Evangelista preferisco senz'altro Ian Bostridge: ammaliante, cesellatore di ogni singola sillaba, forse un po' autocompiaciuto per il suo bel suono (come mi ha fatto notare l'amico Igor Zamberlan in un odierno scambio di mail), ma sicuramente a posto per quanto riguarda voce e stile: un autentico recitante che comunque sa farsi valere nelle arie che gli competono al di fuori del ruolo di Evangelista.
La soprano: mah, la Rubens ha una voce bellissima, la Schlick è un po' più legata, ma in ogni caso è difficile scegliere tra le due. La maestria e l'esperienza della Schlick vincono forse sulla freschezza della Rubens.
Per il contralto non c'è storia: Andreas Scholl ha una voce molto più bella di quella di gola di Jacobs. Peraltro c'è da dire che gli acuti di Scholl sono presi tutti di testa in modo molto corretto e non danno mai alcuna sensazione di fastidio per chi ascolta. E' però vero che come interpretazione, certe sottolineature, certi accenti di Jacobs restano bene nella memoria.
I tenori si equivalgono: forse preferisco Gura.
Nel basso non c'è confronto e Kooy mi convince molto di più del pur bravo Henschel, mentre come Gesù mi piace di più Selig rispetto a Cold.
Insomma, ora della fine mi sono deciso che è difficile consigliare l'una o l'altra: tendenzialmente, anche per coro e orchestra, consiglierei quella del 1999. Ma nella continua ricerca di qualcosa di più, sarebbe bello avere la voce di Scholl e gli accenti di Jacobs, la freschezza vocale della Rubens con la sicurezza della Schlick ecc.
Insomma, chi le conosce e vuole dire la sua, è benvenuto.
Io, intanto e salomonicamente, me le ascolto tutte e due :-)
Un saluto a tutti
Domenico
io ho due ossessioni nella vita:
RispondiEliminaSpringsteen e Bach..
mi fa piacere leggere questo tuo commento in un blog ch presenta anche la faccia di Bruce.
leggerò senz'altro molto..
a presto.
ps
personalmente "preferisco" la seconda esecuzione.
Bel commento, grazie.
RispondiEliminafirmato:
quello che ha scelto Bruce per la pagina di presentazione :-)