"Postulato, dal latino postulare, forse da poscere ("chiedere"). Il postulato è qualsiasi affermazione non dimostrata e non evidente che viene comunque presa per vera in modo da fondare una dimostrazione o un procedimento che altrimenti risulterebbe incongruente."
Ecco, appunto. Una cosa che ho appena finito di leggere in rete:
"il professionale per forza di cose deve avere livello elevato e costi accettabili".
Errata convinzione di chi non ha idea di cosa stia trattando.
E che, con tutta evidenza, non ha mai messo piede in uno studio di registrazione.
La qualità ormai latita ovunque non mi addentrerò in questa sede in discorsi sui massimi sistemi.
Mi limiterò piuttosto a raccontare di una mia esperienza in uno studio di registrazione di Londra, uno dei 10 principali al mondo, con ben 3 sale di dimensioni notevoli ed un equipaggiamento da fare davvero impressione.
Durante la mia visita alla sala editing/mastering, forse la più importante dello Studio, visto che qui si svolge il maggior lavoro e si "fa" letteralmente il suono di un disco, ho notato due grossi e costosissimi diffusori da pavimento di un marchio molto famoso a livello mondiale. Ho l'impressione che quei diffusori fossero sponsorizzati dal fabbricante ma non ho osato chiedere, nè m'imteressa in questo contesto. Piuttosto, ho visto che erano pilotati da due amplificatorini di potenza in classe D, che non conoscevo.
Ho chiesto la ragione di una simile scelta ed ho portato l'esempio classico di Bryston, un marchio professionale dalle ottime caratteristiche timbriche. Mi è stato risposto che a loro sarebbe piaciuto molto poterne disporre, se non fosse che il loro costo è troppo elevato.
Ecco che l'assioma del forumista che ha scritto la frase sopra riportata, crolla come un castello di carte.
La qualità sonora degli apparecchi per uso professionale non è spesso presa in considerazione dagli acquirenti e non è condizione necessaria per la scelta di un prodotto piuttosto che un altro. Il prezzo, invece, lo è sempre.
Ecco perchè contesto le posizioni di superiorità prese dai "tifosi" (che tali sono) degli apparecchi professionali, coloro che misurano qualsiasi prodotto col metro del suffisso "pro".
Hi-End e professionale appartengono molto spesso a due mondi diversi, mai dare nulla per scontato ed imparare a discernere, che le differenze qualitative esistono ovunque.
Una testimonianza che dovrebbe essere letta da tantissimi appassionati che spesso fraintendono la denominazione "Pro"…
RispondiEliminaAvendo in gioventù frequentato molti studi di registrazione per lavoro (non a quel livello) posso assicurare che è così anche nel piccolo medio studio.
Grazie per averci reso partecipi.
Non capisco davvero... da quella visita io avrei carpito l'esatto contrario: de gustibus non est disputandum.
RispondiEliminaProbabilmente mi sono spiegato male io e quindi sarò un pochino più brutale, parafrasando quanto riferitomi:
RispondiElimina"Non c'interessa la qualità, c'interessa il costo".
Atteggiamento peraltro molto comprensibile, visto che il futuro di buona parte degli studi di registrazione è messo a serio rischio da quando chiunque, con un PC, si può registrare e produrre un disco in casa propria, con quattro soldi.