lunedì 23 gennaio 2012

Sul modernariato meccanico

Pur essendo da sempre un profondo appassionato di vinile (non indumenti intimi tipo sadomaso.... vabbeh magari anche quelli un po! :)) in diversi anni di utilizzo di alcuni giradischi, fra i quali molti ben reputati, altri meno conosciuti (specie a quei tempi) ho maturato ben poche, ma radicate convinzioni.
La prima è che quando si parla di giradischi, in fondo si sta parlando di un oggetto che da quasi puramente meccanico si è evoluto nel tempo in modo tale che il rapporto fra la parte meccanica e quella elettronica è variata e che i sistemi di controllo della velocità si sono via via col tempo sempre più dotati di controlli raffinati.
La seconda è che la lavorazione meccanica di precisione ha goduto di diversi fattori che l'hanno portato ad un grado di perfezione assolutamente superiore.




Questi due fattori, uniti alla scoperta ed alla risoluzione di problematiche ai tempi sconosciute, fanno si che io sia completamente convinto che diversamente da quanto sia nel tempo avvenuto per altri componenti impiegati in un impianto di alta fedeltà, un giradischi attuale sia mediamente sempre di gran lunga superiore a quelli dei tempi che furono, relegandoli ad oggetti di indubbio fascino ed interesse storico, validi per essere inseriti filologicamente in certi sistemi, ma di fatto obsoleti.
Lo "scatto" dell' analogico, a mio sapere, è avvenuto proprio con l' avvento del CDP e dell' era digitale. In quell' epoca la necessità di poter accedere ad una sorgente dinamica e silenziosa venne sfruttata dalle majors che si videro proporre un supporto che di base era: A) più compatto B) utilizzabile anche in auto, a passeggio o durante qualsiasi attività (quindi che avrebbe soppiantato la vecchia cassetta evitandone la faticosa copiatura) C) decisamente più economica in produzione, gestione sul banco e gestione dei resi
Per cui questo nuovo supporto venne fin dall' inizio proposto come risoluzione di tutti i mali che affliggevano l' analogico: Silenzioso, non richiedeva particolare attenzione d' uso, occupava meno spazio nei "book" dei DJ itineranti (DJ che si convertirono velocemente in massa appena, quasi subito, case come la Technics li misero in grado, tramite CDP adatti, alla ricerca dell' esatto punto del brano). Decisero così di vendere questo formato non al prezzo di un LP che costava a loro molto di più, ma ad un prezzo ben superiore. L'uso promiscuo casa/auto/esterno e l' avvento del PC poi portarono al paradosso di dover incidere CD senza dinamica etc etc..
Ma quello che credo sia il lato più interessante della cosa è che in moltissime applicazioni pro, quello che prima era il supporto principe (l' LP), pur non essendo subito dismesso, venne abbandonato. Si videro in quel momento un mare di piccole radio, abbandonare bobine e giradischi e rimpiazzarle con CDP di ogni tipo. Decine di vecchi ed iper sfruttati Russco, Technics e perfino i costosi EMT, venivano imballati e venduti letteralmente ai rottamai per fare spazio ai nuovi arrivi (insieme, spesso, a discografie spesso usurate come le macchine). Intanto i produttori di giradischi, testine e bracci, cercando di tenere le loro posizioni, almeno in campo audiofilo, sfornarono diverse novità che partivano da nuovi concetti, nel tentativo di rispondere all' avanzata apaprentemenete inarrestabile del digitale.
Una volta, alla fin fine, oltre ai marchi citati, e qualche marchio noto(TRIO Kenwood, Denon, Sony, Dual, Thorens, Garrard) oltre a pochissimi nomi di nicchia (Transrotor, Michell, Trascriptor) non c'erano poi tutti sti marchi. Oggi, ci sono più marchi che utenti. La diatriba trazione diretta vs cinghia de facto è solo un disquisire fra impallinati, la cinghia ha vinto su tutti i fronti presentando soluzioni economiche e moderne impensabili ai tempi. La trazione a puleggia è un argomento di moda seguito da una o due case fra tutte e quella diretta idem con patate. Un gira che abbia una Frequenza di risonanza al di sotto dei 2 Hertz è l' assoluta normalità e ci sono gira con FR inferiori a 1 Hertz. Una volta giradischi relativamente costosi (come un EMT 930 ad esempio) portavano un insieme di picchi di risonanza che si posizionavano lungo tutta la banda audio (quasi sempre iniziando dai 100 Hertz)......
Avendo avuto più di un EMT (a DD che puleggia) più di un Thorens 124 (puleggia), di un Garrard 301 (anche Shindo), avendo ancora in casa un Technics SP10 (completo del suo braccio originale EPA 100 e base originale in Ossidiana) ed un Thorens 124, riscontro queste caratteristiche di "caricamento e rinforzo" di certe game audio, come costante in ogno di essi. Al di là del più o mneo ben studiato isolamento acustico a problemi di feedback o rumorosità insita nel trascinamento, il grosso problema (o pregio per alcuni) di questi gira sta proprio in questi termini. Se ad esempio si usano in impianti che di loro offrono un suono "moscio" o "stitico", allora queste frequenze esaltate possono in parte compensare alcune carenze e risultare la soluzione adeguata (come certe vecchie testine fanno). MA se provati in diverse combinazioni, con diversi impianti/casse dalle più diverse personalità (neutri, mosci, esplosivi, dettagliati, grossolani etc) ci si rende conto abbastanza velocemente che se pregi devono avere, mediamente non sono da ricercare nell' estensione, nella dinamica vera (quella estesa in modo eguale dai 20 ai 20 k Hertz), nella silenziosità. C'è la possibilità di "upgradare" (per me spesso li "downgradano"... ma i gusti son gusti) diversi di questi oggetti. A mio parere, spesso con scarso successo (tranne quello di dimagrire...nel portafogli) e rarissimamente ottenendo risultati validi (ma a dei costi che per me non hanno molto senso) al prezzo di "stravolgerne" l' essenza (a questo punto io cambierei gira) storica. Per cui, via di plinti per cercare di risolverne un rumble in origine ingestibile (ma tanto una radio che problemi di rumble deve avere? L' importante che il gira parta in fretta e si guasti mai....In ogni caso, alcune volte l' abbinamento con ottimi bracci moderni può portare ad avvicinanre i risultati all' opggeto nuovo, ma la cosa che prprio non condivido è l' insistere a montare dei bracci che già all' epoca venivano da praticamente tutti (e una volta, a mio parere, si che ci si intendeva davvero di analogico) reputati letteralmente dei rottami; per cui l'aspirazione di tutti era raccimolare i soldi per cambiarli...
Alla fin fine io credo che dietro al "revival" di questi oggetti (come spesso purtroppo) ci sia sopratutto una grande operazione commerciale. Giradischi che venivano defenestrati a "blocchi" pagando (il proprietario) per liberarsene...oggi proposti a cifre esorbitanti ed ingiustificate..... cifre che per fortuna, da quello che leggo nel WEB, si stanno ridimensionando (ma che a parer mio devono acora perdere parecchio per diventare appetibili).
:)
Pietro

2 commenti:

  1. Sulla questione prezzo la vedo diversamente da te. Non credo ci siano magazzini da sbolognare, ma molto ha fatto il revival che ha conseguentemente aumentato i prezzi. Questa è una precisa regola di mercato: più aumenta la richiesta e meno merce c'è in giro, più si alza il prezzo.

    Personalmente, le esperienze avute con il 124 prima, con il Dual poi (non ricordo la sigla) e con il Lenco (puleggia pure lui) non mi hanno convinto per le ragioni che accomunano il nostro pensiero. Con EMT non ho provato in casa e quindi non dico nulla e il 301 di Garrard lo comprerei solo perché mi "intrippa" esteticamente.

    Ritengo che in impianti di orientamente vintage i puleggia e i dd meritino il loro posto; parimenti a te non condivido gli upgrade perché se vintage ha da essere, che vintage sia. Certo, la mania di upgrade fa fare cose strane: stavo pensando di acquistare un Rega P9 e ho visto online una recensione di uno che prima di ascoltare l'apparecchio ha messo sopra al piatto un bel mat in gomma spessa. Non comprendo questi atteggiamenti perché se scelgo Rega e voglio che suoni come Michell, allora mi compro il Michell (e tra P9 e Gyrodeck si risparmiano pure dei soldi).

    Ma quello che più mi lascia perplesso in questo discorso è che oggi la scelta del giradischi è diventata una questione di fede. Assolutismi (la puleggia è veloce; il dd pure; la cinghia è molle ecc.) non fanno altro che ingenerare una rincorsa ad apparecchi che in caso di problemi non sono nemmeno facilmente - e con poca spesa - ovviabili.

    E non si considera che non tutti i sistemi sono uguali. Uno SME 20 non suona come il mio DPS, così come il mio DPS non suona come un Transrotor. Quindi, anche tra i trazione a cinghia ci sono differenze. Perché se è vero che è difficile sostenere che certe caratteristiche (tipicamente, la riproposizione della scena) dipendano esclusivamente dalla base giradischi, è invece vero che la velocità di un trazione a cinghia su telaio rigido appaia maggiore rispetto alla stessa trazione ma con controtelaio flottante. E' poi vero che la regolarità di rotazione e l'insensibilità a quanto arriva da fuori o viene ingenerato dalla base stessa porti ad apprezzare meglio quanto è sul vinile, influenzandolo il meno possibile e quindi in tal caso è possibile che con alcune registrazioni venga modificata anche la scena, ma solo se nel disco è ben impressa.

    Per il resto, alcune affermazioni lasciano perplessi: costituire un impianto senza usare l'orecchio per capire cosa si cerca, ma solo perché "per sentito dire" è così, mi spaventa un po'.

    Tanto di parlare di quel che ho: il DPS che ho io ha vinto lo scorso anno il premio come miglior giradischi provato. Mi sono preso la briga di andare a vedere contro cosa l'hanno messo per compararlo e ho trovato EMT e 124: quindi, questo dovrebbe significare che un giradischi a cinghia, anche se un po' particolare, ha rivaleggiato e vinto senza problemi proprio con gli osannati puleggia.

    Ciao!
    Domenico

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  2. Ho dimenticato di scrivere che è stata Stereophile a dire che il DPS è il miglior giradischi provato nel 2010.
    Ciao!
    Domenico

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