martedì 24 gennaio 2012

Sarah Vaughan & George Gershwin


Purtroppo tutti mi riconoscono come uno che ascolta solo musica vocale barocca; il che non è affatto vero. Ascolto di tutto, compresi David Guetta, Ne-Ho, Byoncée e Rjhanna, alla faccia di chi non ci crede.

Ed infatti qui vi parlo di un disco di canzoni di George Gershwin interpretate da Saray Vaughan con la Los Angeles Philharmonic Orchestra diretta da un ancor giovane Michael Tilson Thomas.

A questa registrazione sono particolarmente affezionato perché vinse il Grammy Award e Sarah Vaughan lo venne a sapere proprio il giorno in cui tenne un concerto a Milano, al Teatro San Babila, concerto al quale ero presente.

Detto che la signora Vaughan era una che al pianoforte ci sapeva fare e manco poco (iniziò il concerto con un piccolo morceau di Mozart; si interruppe, sorrise e disse "mi sono confusa" e scoppiammo tutti a ridere), in questa registrazione la sua voce, ormai rovinata dai troppi fumo e alcool (la Vaughan fumava come una turca e a fine concerto in genere si ubriacava; per tristezza se il concerto non la convinceva e per gioia se il concerto le era piaciuto. Tanto che è morta a soli 64 anni), ma ancora intonatissima e molto estesa sia in basso che in alto, regala momenti di rara bellezza, come quell'attacco di A Foggy Day, ove pare che la voce sia proprio rovinata dalla nebbia e dallo smog londinesi. Ma c'è anche una esecuzione bellissima di The Man I Love, intervallata da una lunga improvvisazione in cui la Vaughan fa sfoggio della sua maestria.

Il disco, che contiene tante canzoni arcinote (Summertime, I Love You Porgy, It Ain't Necessarily So, But Not For Me, Love Is Here To Stay, Embraceable You, Someone To Watch Over Me, Sweet And Low Down, Fascinating Rithm, My Man's Gone Now, The Man I Love, Nice Work If You Can Get It, S'Wonderful, Swanee e altre, quasi tutte in forma di Medley) è tutto bello e anche Tilson Thomas con la Los Angeles Philarmonic Orchestra restituiscono un suono grandioso che ben si addice alle composizioni del duo George & Ira Gershwin.

La registrazione, dal vivo, non è affatto male, ma sono proprio musica ed esecuzione che convincono.

Un saluto a tutti
Domenico

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