domenica 20 maggio 2012

donna summer

Era la fine degli anni settanta, un amico mi fece ascoltare un disco che-a suo dire-era il punto d'incontro tra la soul music ed il pop, io dissi che secondo me si trattava di un'altra fugace esponente della disco music, che in quel periodo invadeva le classifiche. Mi sbagliavo, ovviamente. Nel senso che la voce di Donna Summer, la sua prepotente presenza scenica e la sofisticatezza degli arrangiamenti ne avrebbero fatto un'icona. E'mancata pochi giorni fa, sconfitta da un tumore, a me piace ricordare quei giorni lontani in cui, superficialmente, pensai che era una qualunque. Sicuramente, nel paradiso degli artisti, qualcuno starà suonando "I feel love".

1 commento:

  1. Ricordo ai tempi delle scuole superiori (ero in seconda, credo) il ritorno a casa per il pranzo. C'era un programma radiofonico (forse con Michel Pergolani) e a quel tempo impazzava Love To Love You Babe, il primo grande successo di Donna Summer. Si vociferava che la Summer avesse avuto millanta amplessi durante la registrazione del brano, ma in realtà quelle "fantasie" erano solo figlie della nuova libertà sessuale che in quegli anni si faceva strada prepotentemente. Non penso, infatti, che la Summer abbia avuto alcun amplesso durante la registrazione, come ci hanno poi insegnato altri gridolini della stessa interprete, in Could It Be Magic e altre canzoni.
    Comunque bei tempi e bei ricordi. I pomeriggi in discoteca e i miei 68 kg di peso (vaghissimo ricordo, ormai).
    Riposi in pace anche lei, in questo anno dannato in cui stanno morendo troppe persone. Ieri ancora Robin Gibb (una prece anche per lui; perché anche You Should Be Dancing resta ormai solo in disco).
    Un malinconico saluto a tutti
    Domenico

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