Il blog nel quale si racconta di riproduzione audio e di musica. Creato da Angelo Jasparro.
lunedì 27 febbraio 2012
Appuntamento per il fine settimana
Eccolo qui, come tutti gli anni.
Se verrete, sarà un piacere potervi incontrare, altrimenti ve ne parlerò sulle pagine di AudioReview.
A presto.
Angelo
domenica 26 febbraio 2012
Un altro grande ci ha lasciati: Maurice André
Maurice André è morto ieri nella sua Francia.
Aveva 79 anni: 79 anni vissuti sempre in primo piano, lui che era stato uno dei pochissimi sopravvissuti all'avvento della filologia.
La sua tecnica, il suo gusto, lo avevano quasi fortificato proprio nell'epoca dei barocchisti, tecnica e gusto che si imponevano anche a chi dirigeva e suonava con lui.
Maurice André restituiva sempre qualcosa di semplicemente "bello", al di là delle intenzioni del compositore (anche perché mi pare difficile scoprire intenzioni particolari in composizioni di Haydn o Hummel o Telemann che vadano al di là del semplicemente "bello").
Poche righe per colui che ha ridato dignità concertistica alla tromba, strumento che dopo i fasti di XVII e XVIII secolo, fu poi confinato al solo ruolo di componente dell'orchestra, con a volte un ruolo da primadonna (l'attacco del primo movimento della Quinta di Mahler; l'inizio dei Quadri di una Esposizione di Musorgskij).
Un ringraziamento al M° André per quanto ci ha lasciato, con un catalogo ragguardevole e praticamente sempre non meno he pregevole.
Domenico
Aveva 79 anni: 79 anni vissuti sempre in primo piano, lui che era stato uno dei pochissimi sopravvissuti all'avvento della filologia.
La sua tecnica, il suo gusto, lo avevano quasi fortificato proprio nell'epoca dei barocchisti, tecnica e gusto che si imponevano anche a chi dirigeva e suonava con lui.
Maurice André restituiva sempre qualcosa di semplicemente "bello", al di là delle intenzioni del compositore (anche perché mi pare difficile scoprire intenzioni particolari in composizioni di Haydn o Hummel o Telemann che vadano al di là del semplicemente "bello").
Poche righe per colui che ha ridato dignità concertistica alla tromba, strumento che dopo i fasti di XVII e XVIII secolo, fu poi confinato al solo ruolo di componente dell'orchestra, con a volte un ruolo da primadonna (l'attacco del primo movimento della Quinta di Mahler; l'inizio dei Quadri di una Esposizione di Musorgskij).
Un ringraziamento al M° André per quanto ci ha lasciato, con un catalogo ragguardevole e praticamente sempre non meno he pregevole.
Domenico
sabato 25 febbraio 2012
gli Air dalla Francia allo spazio vicino
Riprendo a scrivere; gennaio e febbraio sono stati mesi faticosi (a causa di un interminabile trasloco in una nuova casa ed altri personali motivi) e di ascoltare nuova musica ho sì avuto tempo, ma non tanta voglia di scrivere. Dalle mie orecchie è passato in questi giorni un nuovo particolare cd degli Air, gruppo francese che si è fatto conoscere per lavori spesso in bilico tra lounge e pop sofisticato.
In questo disco si sono occupati di una colonna sonora: non di un film qualsiasi, ma della versione restaurata e colorata de "le voyage dans la Lune" di George Melìes, un pioniere del cinema e in questo caso anche della fantascienza. Il risultato, a mio parere, è straordinario, difficilmente etichettabile, mi viene di scrivere "cyberfunky", ma ancora non rende l'idea. Sono brani stralunati, dalle sonorità strane, eppure resi vivi da un tappeto di percussioni che li rendono ascoltabilissimi; si sente che ci hanno messo passione nel realizzare questo disco speciale (che esce in sole 70000 copie in tutto il mondo, insieme al dvd della pellicola restaurata, che dura solo sedici minuti), espandendo sotto forma di strane canzoni gli spezzoni creati per sonorizzare il viaggio sulla Luna di Melìes. Reminiscenze floydiane, frankzappiane, kraftwerkiane, portano come risultato ad un grande lavoro, appassionato.
Consigliato, magari sarà difficile trovarne una copia, voto 9.5.
che il rock sia con voi.
martedì 14 febbraio 2012
Dedicato ad un amico ...
... che altrove si chiede se si possa giudicare oggettivamente l' "estetica" del suono di un impianto o se sia esclusivamente una questione di gusto personale, come se si parlasse di un quadro o un mobile.
Siamo quindi in piena "filosofia della riproduzione", la stessa che ricorre da anni nelle menti più inquiete degli appassionati di audio. Sono sicuro che, prima o poi, tutti ci siamo posti quest'interrogativo. Qualcuno ha trovato una sua risposta e si è messo il cuore in pace, qualcuno non ancora. Mettetemi pure nella schiera dei secondi. Possiamo provare a parlarne qui, dove non ci sente nessuno, così il discorso resta confinato tra poche persone (principalmente il sottoscritto, direi).
Siamo quindi in piena "filosofia della riproduzione", la stessa che ricorre da anni nelle menti più inquiete degli appassionati di audio. Sono sicuro che, prima o poi, tutti ci siamo posti quest'interrogativo. Qualcuno ha trovato una sua risposta e si è messo il cuore in pace, qualcuno non ancora. Mettetemi pure nella schiera dei secondi. Possiamo provare a parlarne qui, dove non ci sente nessuno, così il discorso resta confinato tra poche persone (principalmente il sottoscritto, direi).
domenica 12 febbraio 2012
Whitney Houston, 1963/2012
48 anni è presto per andar via.
Ieri, giù storto di mio perché era l'anniversario della scomparsa di mio padre, ho appreso anche che Whitney Houston non c'è più.
Difficile crederci.
Verso la fine degli anni 80, mentre gironzolavo per il centro cittadino, da una boutique di via Montenapoleone, vidi uscire delle guardie del corpo, tutte di colore, enormi: dietro di loro uscì una statua di ebano, di una bellezza di quelle che ti casca la mascella, avvolta in un giacchino di pelliccia e pantaloni in pelle, scarpe col tacco a spillo e una massa di ricci neri in testa. Era la Houston. La seguii da lontano e poi entrai da Gucci dove nel frattempo era entrata anche lei. Simpatica, rideva e scherzava con chiunque, stringeva mani, scambiava sorrisi, baciò persino le commesse prima di uscire; un comportamento totalmente diverso da quello della sua altera (e anche un po' indisponente) zia Dionne Warwick, o anche più semplicemente da una Rita Pavone, o da una Pravo, o da una Vanoni, per tacere della Minelli e della Carey.
venerdì 10 febbraio 2012
E visto che il blog si chiama "Hi-fi e musica"....
Non prendetela come pubblicità, ma come curiosità: sono certo che Angelo non potrà rimanere indifferente di fronte a questa bella "sinergia" JBL / Paul McCartney...
Oltretutto è un'altra anteprima JBL di questo blog (mondiale? Forse no, ma italiana sicuramente sì), visto che l'ho ricevuto proprio stamattina dalla casa madre:
Oltretutto è un'altra anteprima JBL di questo blog (mondiale? Forse no, ma italiana sicuramente sì), visto che l'ho ricevuto proprio stamattina dalla casa madre:
"...A life-long user of JBL equipment in the studio, on tour and at home, McCartney's appearance as a JBL "Hear the truth" artist is a testament to the enduring impact the brand has had on musicians and music fans since the dawn of the rock era."
lunedì 6 febbraio 2012
Piagnistei
Non se ne può più.
Ciclicamente si leggono nei forum thread che affrontano la crisi del mercato dell'alta fedeltà nei modi più inverosimili.
Il "dagli all'untore!" è l'hobby preferito da gente che si diverte a scrivere stupidaggini, con l'immancable corollario dei "quoto" da parte di chi si fa lavare il cervello dalle "critiche a priori", quelle che basta che ci siano e vanno per forza bene. La moda dell'essere contro l'ordine delle cose è sempre attuale.
E' evidente che quando un mercato entra in crisi le colpe siano molteplici ma possiamo fare esempi di prodotti o intere categorie merceologiche che sono scomparse dalla circolazione senza colpe particolari, per i motivi più diversi.
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