Oggi scriverò di un oggetto a me caro. Il mio giradischi principale: il DPS, nella seconda versione, detta 2, della tedesca Bauer Audio il cui titolare è Willibald Bauer.
DPS sta ad indicare il nome tedesco Der Plattenspieler, ovvero semplicemente "il giradischi".
La versione 1 è stata abbandonata da tempo; aveva il cambio della velocità manuale.
Oggi estistono la versione 2, che è quella che ho io e che costitusce, per così dire, la versione base, mentre la 3 è quella con l'alimentazione potenziata ed è il top of the line: va precisato che l'unica cosa che cambia tra il 2 ed il 3 è proprio l'alimentatore, mentre tutto il resto (quindi giradischi vero e proprio e motore) è identico.
Il DPS, nella versione 3, è stato indicato quale miglior giradischi provato nel 2010 dalla rivista americana Stereophile. Ho letto quella recensione, ma mi è parso di leggere qualcosa che avrei potuto scrivere io già della versione 2. Peraltro è da dire che il DPS godeva della stima anche di Kondo e di Ikeda, giusto per far tacere sul nascere le solite polemiche sui giradischi a cinghia e i loro presunti limiti, nonché dei gusti dei giapponesi che vorrebbero solo giradischi dei "bei tempi andati".
DPS sta ad indicare il nome tedesco Der Plattenspieler, ovvero semplicemente "il giradischi".
La versione 1 è stata abbandonata da tempo; aveva il cambio della velocità manuale.
Oggi estistono la versione 2, che è quella che ho io e che costitusce, per così dire, la versione base, mentre la 3 è quella con l'alimentazione potenziata ed è il top of the line: va precisato che l'unica cosa che cambia tra il 2 ed il 3 è proprio l'alimentatore, mentre tutto il resto (quindi giradischi vero e proprio e motore) è identico.
Il DPS, nella versione 3, è stato indicato quale miglior giradischi provato nel 2010 dalla rivista americana Stereophile. Ho letto quella recensione, ma mi è parso di leggere qualcosa che avrei potuto scrivere io già della versione 2. Peraltro è da dire che il DPS godeva della stima anche di Kondo e di Ikeda, giusto per far tacere sul nascere le solite polemiche sui giradischi a cinghia e i loro presunti limiti, nonché dei gusti dei giapponesi che vorrebbero solo giradischi dei "bei tempi andati".
Il giradischi (che nella foto qui accanto, forse un po' scura, porta sul braccio nientemeno che la costosissima - e eccellente - ZYX Omega Diamond, mentre nella foto sotto il titolo porta la Transfiguration Aria, sua compagna fissa da ormai molto tempo) è composto da
svariati strati.
Il primo, che va messo sul piano di appoggio, è un tappetino
in un materiale proprietario di Willibald Bauer (tipo molto simpatico; l’ho conosciuto fortuitamente tre anni fa, a Monaco
e devo dire che, dopo che gli ho raccontato della mia soddisfazione per la sua "creatura", abbiamo speso tre ore ad ascoltare musica, con ben poca attenzione
alle apparecchiature usate e questo, chi mi conosce, sa che è l’approccio che
prediligo: ovvero l’audio serve la musica). Il tappetino par
fatto di un particolare materiale gommoso.
Sopra il tappetino si deve poggiare la base, un tempo di
marmo ed ora in alluminio, alla quale si fissano il motore (avvitandolo dalla parte inferiore) e i tre
piedi che sostengono tutta la struttura del giradischi vero e proprio, che si inseriscono in tre appositi alloggiamenti. Questi
piedini hanno anch’essi dei cuscinetti in materiale gommoso, sempre
proprietario di Bauer, sui quali poggia la struttura in legno (il terzo strato) composto a sua volta da diversi strati e
nel quale sono ricavati tre alloggiamenti: quello per il motore (che non deve entrare in
contatto con la base in legno), quello per il braccio e quello ove troverà
alloggiamento il pozzetto del perno.
La base in plexiglass nero che si vede in fotografia, è semplicemente poggiata sul plinto in legno ed ospita,
fisso, il pozzetto che raccoglierà il lubrificante del perno. Alla base in plexiglass andrà fissato il braccio.
Il piatto, come si vede, è in materiale acrilico,
sufficientemente leggero da non immagazzinare energie che verrebbero poi
trasmesse al disco; non è previsto l’uso del tappetino, ma c’è invece un clamp, piuttosto leggero, che va avvitato al perno.
Dal pozzetto del perno esce il perno sopra il quale andrà
posizionata una sfera in rubino e sopra a questi andrò infilato un cilindro
vuoto all’interno e con un o-ring metallico nella parte inferiore: l’o-ring
frena il perno che in unione con il motore ad alta coppia garantisce una
perfetta costanza di rotazione. Il passaggio dalla versione 2 alla versione 3
migliora proprio l’alimentazione che stabilizza ulteriormente la velocità di
rotazione, rendendola il più regolare possibile.
La trazione, come si vede, è a cinghia.
L’alimentatore esterno permette la regolazione fine delle
due velocità previste, ovvero 33 1/3 e 45 giri.
Io l’ho usato con il braccio Rega 700, come mi ha
consigliato Bauer e con il Mørch DP 6 (oltre ad altri bracci montati su basette esterne, come l'Ortofon da 12 pollici, lo SME V e altri ancora). Ho trovato l’accoppiamento con il Mørch
particolarmente azzeccato per andare verso quella direzione che cerco io (e anche Willi Bauer, che ho scoperto condividere molte delle mie convinzioni audiofile e l'ammirazione per certi marchi),
ovvero quella sensazione di naturalezza che fa pensare che il giradischi non ci
sia; e credo di aver incuriosito anche Bauer che aveva poca dimestichezza con il braccio Mørch (d'altro canto lui forniva o il Rega da lui modificato o lo Schroeder che faceva un modello apposta per il DPS).
Ho provato tante macchine, negli ultimi tempi, alcune delle quali con alcune prestazioni mozzafiato; ma ora della fine il DPS mi è parso proprio quello che meno di tutti lascia una sua impronta personale sul suono. Come ho scritto in una recensione, se per l'uomo avere un carattere è un pregio, per un apparecchio per me è un difetto; il carattere lascia un'impronta, impedendo il corretto fluire del segnale proveniente dalla registrazione. Infatti, grazie a questa "assenza" ed infine naturalezza, è stato molto facile provare testine, percependo differenze molto nette tra l’una e l’altra (a parte il divertimento di ascoltare gli lp alla ricerca di quelli che suonano meno peggio degli altri, divertimento per me impagabile).
Ho provato tante macchine, negli ultimi tempi, alcune delle quali con alcune prestazioni mozzafiato; ma ora della fine il DPS mi è parso proprio quello che meno di tutti lascia una sua impronta personale sul suono. Come ho scritto in una recensione, se per l'uomo avere un carattere è un pregio, per un apparecchio per me è un difetto; il carattere lascia un'impronta, impedendo il corretto fluire del segnale proveniente dalla registrazione. Infatti, grazie a questa "assenza" ed infine naturalezza, è stato molto facile provare testine, percependo differenze molto nette tra l’una e l’altra (a parte il divertimento di ascoltare gli lp alla ricerca di quelli che suonano meno peggio degli altri, divertimento per me impagabile).
So che nei tempi recenti, la 'renaissance' dei puleggia e dei
trazione diretta ha portato molti a pensare che i giradischi a cinghia siano
lenti e colorati; ma un conto è avere alcune caratteristiche che raggiungono punte di eccellenza, ma che possono poi stancare e un altro conto è avere un giradischi che
ascolti per ore e ore senza mai domandarti “cosa manca?” (e se poi uno si
piglia la briga di vedere con quali giradischi è stato confrontato su
Stereophile, la risposta l’avrà da sé). Vuol dire che c'è tutto quel che ci deve essere e l'ascolto ne beneficia perché ci si concentra sulla musica.
Insomma, ormai il mio DPS non può uscire da casa. E’ parte
del mio piacere quotidiano e del mio lavoro di recensore (e a breve
probabilmente tornerà anche ad essere compagno di studi, se riprendo a cantare
come penso farò) ed è anche parte dell’arredamento domestico, tanto è elegante
e discreto nella sua livrea che ben si discosta dal resto della
produzione tedesca e non solo.
Se decidessi di passare alla versione 3, vi dirò quali sono le differenze
udibili (il confronto l’ho già fatto a Monaco, da Bauer, ma preferisco
ripeterlo a casa mia).
Ho anche un altro giradischi, il Revox B 795, a trazione diretta che però uso praticamente solo la sera, quando temo di addormentarmi e l'alzabraccio a fine corsa si fa provvidenziale.
Un caro saluto
Domenico
Sito del produttore: www.bauer-audio.de
Distributore per l'Italiia www.madformusic.it
Distributore per l'Italiia www.madformusic.it
Ho avuto il piacere di poter ascoltare bene il giradischi in oggetto. Suona veramente benissimo, nessuna fatica di ascolto ma invece grande dinamica e musicalità.
RispondiEliminaA mio avviso lo si può tranquillamente considerare una sorgente definitiva.
Un saluto,
Carlo
Ho avuto anche io modo di ascoltare diverse volte questo giradischi, abbinato anche con altri bracci e testine, inserito nell' impianto di Domenico.
RispondiEliminaIl principale pregio che, a mio avviso, sopratutto in abbinamento con il braccio Moerch possiede è la trasparenza agli altri componenti che gli vengono abbinati a monte, vale a dire testina ed LP.
Questo quindi può permettere non solo di valutare gli apparecchi di un impianto ma, cosa più importante, a riconoscere nella musica il messaggio dell' autore attraverso l' anima dell' interprete.
Pietro
Qualcuno l'ha messo in paragone con un altro best buy come il Wilson Benesch Full Circle?
RispondiEliminaSalve,
RispondiEliminaho ascoltato più volte il Wilson Benesch ma purtroppo non in casa mia e non paragonandolo al DPS.
Domenico
E come ti sembra?
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaDifficile dirlo se ascoltato nell'impianto altrui. La costanza di rotazione mi è parsa buona; del braccio si dicono cose positive un po' ovunque (lo provai quando uscì, ma dire come vada dopo tanti anni lo trovo difficile); la The Ply è una buona testina, con un basso leggermente pronunciato e l'acuto leggermente ammorbidito, ma con una buona capacità di tracciamento e una buona dinamica (la The Ply l'ho avuta in casa per un po' di tempo, prestata dal proprietario che è un amico).
RispondiEliminaPerò, più di questo, senza l'ascolto in casa, non posso dire.
Domenico
Il braccio Morch con testina Transfiguratio Aria sono migliori di braccio Wilson Benesch Act con testina Ply?
RispondiEliminaIn ambito analogico è abbastanza difficile stabilire cosa sia meglio. Dipende da troppi fattori; di fatto se hai un giradischi Wilson Benesch si presuppone che il progettista abbia ottenuto il risultato voluto montando il suo braccio e la sua testina. Sul DPS e con il Morch, ho preferito la Aria alla Ply. Sarebbe meglio che tu chieda all'importatore del DPS che è anche l'importatore di Wilson Benesch - e che vende Morch. So che a qualche fiera di settore è stato presente il DPS con il braccio Wilson Benesch e una Transfiguration top. Lui saprà senz'altro darti qualche informazione in più, che di analogico ha una vasta esperienza.
RispondiEliminaUn saluto
Domenico
Saluti
Domenico
Che canna per il Morch Dp6 con testina Axia ci vuole, perche se non ricordo male il braccio puo montare diverse canne.
RispondiEliminaLa rossa. Possibilmente la Precision che offre una maggior area di contatto alla testina.
RispondiEliminaEffettivamente il braccio può montare canne di quattro masse diverse. Quella a massa più bassa, la Green, quella di massa media, la Red, quella di massa medio-alta, la Yellow e quella di massa alta, la Blue.
Il sito del produttore dà la massa per ogni canna. Qui: http://www.moerch.dk/ in Specifications.
Saluti
Domenico
Sfrutta la tua competenza e gentilezza per un ultima domanda.
RispondiEliminaLa basetta per il Morch e' specifica oppure e' la stessa del Rega?
A proposito dell'acquisto oltre MadForMusic c'e qualche alternativa italiana oppure online?
Grazie.
L'attacco per il Morch è diverso da quello di Rega. La distanza dal centro è di 212 mm contro i 222 del Rega (spero di non sbagliarmi con il Rega; vado a memoria. So per certo che è più lungo). Il foro per il Morch è più piccolo e il Morch non ha bisogno delle viti laterali di fissaggio; peraltro il dado che serra la parte inferiore del Morch non è enorme e quindi è difficile usare altri fori, magari larghi, preesistenti.
RispondiEliminaIl negozio di Milano che ti ho indicato è quello ove avevo acquistato il braccio; ti conviene chiamare per sapere se hanno il braccio a magazzino.
Altrimenti, l'importatore per l'italia è Audeus di Spinelli Giovanni, con sede a Dovera (CR) e val la pena tu senza loro.
Ci sono poi siti online (tipo la tedesca www.phonophono.de) che vendono Morch, ma per l'acquisto all'estero lascio la valutazione ad ognuno, anche perché in questo caso non mi pare che i prezzi differiscano molto da quelli italiani.
Ti segnalo, per correttezza, che la canna "Precision" costa (costava; oggi ho perso un po' il polso della situazione sui prezzi Morch) due o trecento euro in più di quella normale, come diverso è il costo a seconda delle finiture.
Saluti
Domenico
Ciao,condivido il tuo giudizio, il dps è eccezionale; io ho montato il braccio Rega con puntina Dynavector karat 17d3 acquistata di seconda mano da un amico. Cosa ne pensi di questa accoppiata? Ti ringrazio per l'attenzione.
EliminaSaluti
Fulvio
Caro signor Fulvio,
RispondiEliminail suo giradischi non puó suonare bene, anche e soprattutto perché ci ho messo mano io :-) Valà, che sai bene che il tuo impianto - e quindi il giradischi - va bene.
Saluta la moglie.
Ciao!
Domenico
Oltre il Morch Dp6 che costicchia come alternativa cosa si potrebbe abbinare?
RispondiEliminaSempre grazie.
Il braccio base che propone Bauer è il Rega RB300 da lui ricablato.
RispondiEliminaIo ho avuto il 700 che, come ho scritto, mi è stato consigliato da Bauer stesso quando ho avuto un problema con il Morch (problema poi risolto perché si era solo staccato un cavo). E' solo leggermente più aperto in alto rispetto al Morch.
Altrimenti ci sono gli Jelco (escluderei il piccolo di Ortofon che costa anche lui sopra i 1000 €).
Comunque ricordo sempre che c'è anche l'UP4 di Morch che costa meno rispetto al DP6, anche se è un po' più laborioso da mettere a punto (ma niente di particolare che con un minimo di calma non si possa fare).
Saluti
Domenico
E bracci Sme eventualmente quale?
RispondiEliminaO forse non sono adatti a Bauer?
2 Domande secche.
RispondiEliminaMeglio Dsp2 o Sme10a
Meglio Morch dp6 o Sme IV?
Molte grazie a chi vorra rispondermi.
Scusa, ma non avevo visto l'ultima domanda.
RispondiEliminaHo provato il 20 di SME; il 10 no.
Personalmente, pur riconoscendo che per certi parametri DPS e SME 20 rivaleggiano (soprattutto la costanza di rotazione, alla quale sono parecchio sensibile; ma anche l'insensibilità al piano d'appoggio), ho trovato un tono vellutato nello SME 20 che posso parzialmente attribuire al braccio SME V. Infatti, provato lo SME V con il DPS grazie ad una basetta esterna fatta ad hoc, ho ritrovato quella tonalità velutata. Mi stato purtroppo impossibile provare il Morch sullo SME 20; il giradischi era di un amico e non potevo modificarlo ed essendo abbastanza corto avrei avuto comunque difficoltà, anche con una basetta esterna.
Ho visto comunque che sul forum di VHF ti è stato consigliato il braccio Wilson Benesch che andrebbe meglio del Morch: chi te lo ha scritto è frequentatore abituale del distributore italiano di DPS e Wilson Benesch e sicuramente ha ascoltato tutte le configurazioni possibili con i prodotti presenti in quel negozio, Morch compreso.
Io ho detto la mia; poi, giustamente, sei tu che devi spendere i soldi e la scelta la farai sicuramente anche in funzione di quel che trovi nella tua zona.
Saluti
Domenico
Scusa, ma non avevo visto l'ultima domanda.
RispondiEliminaHo provato il 20 di SME; il 10 no.
Personalmente, pur riconoscendo che per certi parametri DPS e SME 20 rivaleggiano (soprattutto la costanza di rotazione, alla quale sono parecchio sensibile; ma anche l'insensibilità al piano d'appoggio), ho trovato un tono vellutato nello SME 20 che posso parzialmente attribuire al braccio SME V. Infatti, provato lo SME V con il DPS grazie ad una basetta esterna fatta ad hoc, ho ritrovato quella tonalità velutata. Mi stato purtroppo impossibile provare il Morch sullo SME 20; il giradischi era di un amico e non potevo modificarlo ed essendo abbastanza corto avrei avuto comunque difficoltà, anche con una basetta esterna.
Ho visto comunque che sul forum di VHF ti è stato consigliato il braccio Wilson Benesch che andrebbe meglio del Morch: chi te lo ha scritto è frequentatore abituale del distributore italiano di DPS e Wilson Benesch e sicuramente ha ascoltato tutte le configurazioni possibili con i prodotti presenti in quel negozio, Morch compreso.
Io ho detto la mia; poi, giustamente, sei tu che devi spendere i soldi e la scelta la farai sicuramente anche in funzione di quel che trovi nella tua zona.
Saluti
Domenico
Dopo un lungo studio e grazie anche a questo blog ho deciso la configurazione.
EliminaDSP2+MORCH DP6 Precion Red+DYNAVECTOR DV2 XX2 MK2.
Grazie a tutti.
Lieto se ci farai comunque conoscere le tue impressioni (a proposito di Dynavector, proprio in questi giorni ho rimontato la D17).
RispondiEliminaBuona giornata
Domenico
Scusate il "buco" di qualche mese.
RispondiEliminaLe impressioni sono ottime, ora vorrei migliorare il mio stadio fono che per ora e' un Trichord Dino con alimentzione separata.
Un buon stadio phono, ma credo migliorabile, pero' in quale direzione mi potrei muovere'
Volevo anche saper, dato che non c'era in dotazione, quale cavo e' consigliabile dal motore del gira alla presa elettrica'
Grazie a tutti...
Salve,
RispondiEliminaper il mio DPS, l'alimentazione dalla presa a muro all'alimentatore e' fatta con un normale cavo da computer. Ho provato ad usare altri due cavi - un Big Brange di Ecosse e un Chrystal Cable - ma non ho rilevato nessuna variazione, ne' interazioni con il pre fono.
Quanto al pre fono, il Trichord e' una macchina valida; tende a sottolineare un po' le frequenze acute, ma nemmeno molto (quando l'ho provato, ho trovato che tutte le testine usate avessero una leggera sottolineatura della gamma alta).
Bauer fa il DPS Phono: l'ho appena provato e ne scrivero' a breve su www.audio-activity.com, quindi preferirei non anticipare nulla.
Sul versante dell' "un po' piu' morbido in alto", anche se non e' assolutamente spento, il Whest Audio PS 30 RDT che temo, però, non sia piu' distribuito.
Ci sarebbe anche il BMC che pero' semplifica un po' la dinamica, nel senso che a volte ci sono sviluppi della dinamica con qualche "scalino".
Sono macchine tra i 2200 e i 3000 euro.
Saluti
Domenico