Oh, là.
Tornati sani e salvi dopo i due trasbordi aerei in quel di Bari e tornati con qualche etto di più a causa della qualità del cibo pugliese (insomma, c'è poco da fare, ma davanti a certe gourmandises si capitola molto facilmente), qualche piccola considerazione sulla scorsa edizione del Bari hi-end.
Pochi espositori: la crisi si fa sentire sempre più pesantemente. E poco pubblico, ma di quel poco, tanti erano giovani e questo fa pensare che forse un futuro per l'audio ci sarà: i giovani erano evidentemente interessati più alla musica liquida che ad altri formati.
Tanta musica; veramente molti appuntamenti con giovani musicisti pugliesi. Evidentemente in Puglia la musica la si fa per davvero, come mi hanno dimostrato i Minus 7 Quintet, gruppo di adolescenti di già buone capacità tecniche e insospettabili capacità espressive (soprattutto il trombettista, veramente di ottimo livello malgrado l'evidente giovanissima età - 17 anni? Forse anche meno).
Bello il posto ove si tiene la manifestazione; ottimo il cibo; bello il panorama; ottima la compagnia con amici e con audiofili con i quali i rapporti li si intrattengono giusto quelle due volte l'anno, ma sempre con grande piacere.