giovedì 22 dicembre 2011

Buon Natale col genio di Bach

Si approssima il Natale.

Oggi festa più dedita al consumismo che festa della famiglia, come già fu; ma forse le difficoltà all'orizzonte, porteranno ad una inversione di tendenza.

D'altro canto il mondo cambia e con esso si modificano anche le feste che finiscono per il diventare sempre meno legate al senso dal quale sono scaturite.

Ma a tratti qualche musica ci ricorda che sono comunque giorni speciali, diversi dagli altri.

Quando compose l'Oratorio di Natale, quel geniaccio di Bach - Johann Sebastian - nella seconda cantata, che è quella da eseguirsi nel giorno successivo il Natale (S. Stefano, quindi), pensò di comporre una bella ninna nanna per il bimbo appena arrivato, probabilmente stanco ma ancor più stanco al pensiero di quel che sarebbe stata la sua vita. Una ninna nanna bellissima, dedicata alla calda e rassicurante voce di contralto, che qui ho scelto nella versione cantata dalla contralto Berrnarda Fink sotto la direzione del Maestro Sir John Elliott Gardiner.

La dedico a tutti i lettori del blog:

http://www.youtube.com/watch?v=F3sBCuK1CIQ&feature=related

Un piccolo collegamento tra opere di Bach. Nell'Oratorio di Natale, nell'aria Schalfe, mein Liebster non si pronunciano mai le parole "Buonanotte" o "Ninna nanna", ma di fatto si invita Gesù a riposare. Probabilmente non troppo casualmente, nella Passione secondo San Matteo, che rappresenta la fine della vita terrena del Cristo, nell'ultimo coro, prima del corale finale, il coro canta proprio "Mein Jesu, gute Nacht", acccompagnando la morte del Cristo con l'augurio della buonanotte. La genialità di Bach sta anche in queste piccole cose.


Buon Natale!
Domenico

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